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Effetti benefici del CBD

Il cannabidiolo (CBD) è stato scoperto per la prima volta nel 1940 da Roger Adams, un chimico americano 1. Tuttavia, la cannabis veniva utilizzata per scopi terapeutici già nel 2737 a.C1. Nel corso degli anni, gli scienziati hanno scoperto che il CBD può aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione, alleviare l’ansia e la depressione, migliorare la qualità del sonno e molto altro ancora 2.

 

 

 

Negli ultimi anni, il CBD è diventato sempre più popolare come rimedio naturale per una vasta gamma di condizioni e patologie. Tuttavia, è importante notare che gli effetti del CBD possono variare da persona a persona e che non tutti gli studi hanno dimostrato la sua efficacia. Inoltre, il CBD può interagire con alcuni farmaci, quindi è importante consultare un medico prima di utilizzarlo 2.

 

Ecco alcuni esempi di benefici del CBD:

 

Allevia il dolore: Il CBD può aiutare a ridurre il dolore cronico, come quello causato dall’artrite, dal cancro e dalla sclerosi multipla.

Riduce l’infiammazione: Il CBD può ridurre l’infiammazione nel corpo, che può aiutare a ridurre il rischio di malattie croniche come il diabete, le malattie cardiache e l’obesità.

Allevia l’ansia e la depressione: Il CBD può aiutare a ridurre i sintomi di ansia e depressione, migliorando l’umore e riducendo lo stress.

Migliora la qualità del sonno: Il CBD può aiutare a migliorare la qualità del sonno, riducendo l’insonnia e migliorando la durata del sonno.

Tuttavia, è importante notare che gli effetti del CBD possono variare da persona a persona e che non tutti gli studi hanno dimostrato la sua efficacia. Inoltre, il CBD può interagire con alcuni farmaci, quindi è importante consultare un medico prima di utilizzarlo.

 

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Il cannabidiolo (CBD) è un composto chimico presente nella pianta di cannabis. Secondo un esperto di salute 1, il CBD può aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione, alleviare l’ansia e la depressione, e migliorare la qualità del sonno. Inoltre, l’olio di CBD può essere utilizzato per trattare una vasta gamma di condizioni e patologie, come convulsioni, spasmi muscolari, nausea, dolore cronico, infiammazioni e molto altro ancora 2.

 

Tuttavia, è importante notare che gli effetti del CBD possono variare da persona a persona e che non tutti gli studi hanno dimostrato la sua efficacia. Inoltre, il CBD può interagire con alcuni farmaci, quindi è importante consultare un medico prima di utilizzarlo 1.

 

Il seme: il tesoro nascosto delle piante

I LED nella coltivazione indoor: la scelta giusta per la tua coltivazione

 Seme

 

Il seme è un organo formato e utilizzato dalle piante che si riproducono mediante fecondazione (spermatofite) 1. Rappresenta il sistema di riproduzione e di disseminazione della specie perché può essere trasportato lontano permettendo, successivamente, la germinazione di una nuova pianta lontano dalla pianta d’origine 1. Dal punto di vista biologico, sono il risultato di un evento di natura sessuale nel quale il gametofito maschile (granulo pollinico) e il gametofito femminile (macrosporangio o ovulo) si incontrano. A seguito della fusione gametica si formano le strutture proprie del seme 2. I semi sono strutturalmente molto resistenti e sono, a tutti gli effetti, organismi viventi. Possono mantenere la propria vitalità anche per diversi anni e resistere a condizioni ambientali normalmente proibitive per la pianta 1. La presenza di un seme rappresenta, per molte specie, un punto di vantaggio evolutivo. I semi di numerose specie possiedono un elevato valore economico, giacché sono coltivati e commerciati sia per la coltivazione delle piante sia per fini alimentari 1.

 

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La morfologia del seme è molto diversa e i caratteri morfologici sono associati e correlati alle rispettive specie di appartenenza. È possibile schematizzare la morfologia del seme in tre “strati”. Dallo strato più interno verso l’esterno le parti del seme sono le seguenti:

 

Embrione: Rappresenta la principale parte quiescente del seme, da esso si generano le future strutture della pianta (fusto, radice e cotiledoni). La struttura dell’embrione, se osservata al microscopio, ricorda la plantula 1.

Endosperma o parenchima: Tessuto con funzione trofica, altamente ricco di proteine e di grassi 1.

Tegumento: Ha un ruolo attivo nel garantire la quiescenza. Protegge dall’esterno l’embrione e l’endosperma assicurandone, tuttavia, la possibilità di imbibizione a seguito della presenza esterna di acqua 1.

I semi sono importanti risorse trofiche sia per l’uomo sia per altri animali. Naturalmente ricchi di preziosi grassi sono consumati crudi oppure a seguito di cottura. Inoltre, alcuni oli sono ottenuti dalla spremitura dei semi. Il seme ha un ruolo fondamentale nella propagazione della specie, in modo particolare se si considera la propagazione a distanza. Attraverso la capacità di resistere a condizioni ambientali sfavorevoli, la pianta veicola all’interno del proprio seme, la capacità di generare altre piante in territori distanti. La capacità di germogliare a distanza, inoltre, può avere un diretto vantaggio trofico; la stasi della pianta in un suolo non particolarmente adatto (ad esempio scarso di acqua o di nutrienti oppure fortemente predato), può essere superata con la colonizzazione di altri spazi con condizioni favorevoli 13.

 

 

I LED sono una tecnologia di illuminazione sempre più popolare nella coltivazione indoor.

Questi dispositivi offrono numerosi vantaggi rispetto alle lampade tradizionali, come ad esempio la riduzione dei costi energetici e la maggiore efficienza luminosa 1. Inoltre, i LED non emettono calore, il che li rende ideali per la coltivazione indoor durante i mesi estivi, quando le temperature possono diventare troppo elevate per le piante 2. I LED sono anche altamente personalizzabili, il che significa che è possibile regolare la potenza e la qualità della luce in base alle esigenze specifiche della pianta 2.

 

 

Lumatek ATS200 PRO

 

I LED sono disponibili in una vasta gamma di modelli e prezzi, il che significa che è possibile trovare il dispositivo giusto per le proprie esigenze di coltivazione. Alcuni dei produttori di LED più popolari includono Lumatek, Indoortek e Pure LED 1.

 

Cultilite Led Enterprise PRO 630

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In sintesi, i LED rappresentano una scelta eccellente per la coltivazione indoor: sono altamente personalizzabili, efficienti dal punto di vista energetico e non emettono calore, il che li rende ideali per la coltivazione indoor durante i mesi estivi. Inoltre, ci sono molti produttori e negozi specializzati nella vendita di LED per la coltivazione indoor, il che significa che è possibile trovare il dispositivo giusto per le proprie esigenze di coltivazione.

 

MyGrass è il tuo growshop di fiducia attivo dal 2003 con i migliori sistemi LED per la coltivazione indoor.

 

Arriva l'inverno: affrontare il freddo nella coltivazione indoor

 

Con l’arrivo dell’inverno, la coltivazione indoor può diventare un po’ più complicata. La growbox è un’ottima soluzione per coltivare le piante al chiuso, ma come affrontare il freddo? Ecco alcuni consigli per aiutarti a mantenere la tua growbox calda e accogliente durante i mesi invernali.

Mantieni la growbox ben isolata: l’isolamento è fondamentale per mantenere la temperatura all’interno della growbox costante. Assicurati che la tua growbox sia ben sigillata e che non ci siano fessure o crepe che possano far entrare l’aria fredda dall’esterno.

 

Una lampada a incandescenza potrebbe essere una scelta migliore per mantenere la temperatura all’interno della growbox costante durante l’inverno. Queste lampade emettono calore, il che le rende ideali per la coltivazione indoor durante i mesi invernali, quando le temperature possono diventare troppo basse per le piante.

 

Utilizza una stufetta esterna alla growbox o allestisci la tua growbox in una stanza in cui sono presenti dei caloriferi: può sembrare banale, ma la stanza giusta durante i mesi invernali non dovrebbe avere temperature problematiche per le tue piante. Un calorifero banalmente può fare al caso tuo. In alternativa una stufetta elettrica o a pellet può scaldare l'ambiente a dovere, ma con un aumento dei costi per la spesa dell'energia elettrica notevole.

 

Utilizza un tappeto riscaldante o un pannello riscaldante: un tappeto riscaldante può essere un’ottima soluzione per mantenere la temperatura all’interno della growbox costante. Questi dispositivi sono disponibili in diverse dimensioni e possono essere posizionati sotto la growbox per mantenere le radici delle piante calde e accoglienti. Meglio ancora, un pannello riscaldante può riscaldare l'ambiente ancora di più!

Un assortimento di tappetini riscaldanti e pannelli riscaldanti con vari wattaggi e dimensioni lo puoi trovare su MyGrass Growshop Milano.

 

Tappetino riscaldante da 17 o 30 Watt

 

 

 

Pannello riscaldante arrotolabile 120x58 500W

 

In sintesi, ci sono molte soluzioni disponibili per affrontare il freddo nella coltivazione indoor dentro una growbox: assicurati di mantenere la tua growbox ben isolata, usando un termostato o un tappeto riscaldante per mantenere la temperatura costante. Con questi consigli, sarai in grado di mantenere le tue piante felici e sane durante i mesi invernali.

 

Gli aspiratori elicoidali nella coltivazione indoor

 

 

Gli aspiratori elicoidali sono dispositivi che permettono di rinnovare l’aria all’interno di una grow box o di una grow room, garantendo una corretta aerazione e un adeguato livello di umidità, temperatura e CO2 per le piante. Questi aspiratori sono caratterizzati da una forma cilindrica e da una ventola a forma di elica che genera un flusso d’aria a spirale. Gli aspiratori elicoidali sono particolarmente adatti per la coltivazione indoor perché offrono diversi vantaggi, tra cui:

Spostano grandi volumi d’aria a bassa pressione. Questo significa che sono in grado di espellere l’aria calda e viziata e di immettere aria fresca e ricca di ossigeno, favorendo la fotosintesi e la crescita delle piante. Inoltre, evitano il ristagno di aria e la formazione di muffe e funghi, che possono danneggiare le colture.

 

 

 

 

 

Sono silenziosi ed efficienti. Gli aspiratori elicoidali hanno un motore potente ma poco rumoroso, che non disturba l’ambiente circostante e non crea stress alle piante. Inoltre, hanno un basso consumo energetico e una lunga durata, garantendo un buon rapporto qualità-prezzo.

Sono facili da installare e da regolare. Gli aspiratori elicoidali si adattano facilmente alle condotte di aspirazione, grazie alla loro forma cilindrica. Inoltre, alcuni modelli sono dotati di switch o di centralina, che permettono di variare la velocità e la portata d’aria in base alle esigenze delle piante e alle condizioni climatiche.

Sono compatibili con i filtri ai carboni attivi. I filtri ai carboni attivi sono dispositivi che eliminano gli odori e le sostanze nocive dall’aria, rendendo la coltivazione indoor più discreta e sicura. Gli aspiratori elicoidali possono essere collegati ai filtri ai carboni attivi, senza perdere efficacia e senza soffrire la sotto-pressione.

 

In conclusione, gli aspiratori elicoidali sono una soluzione ideale per la coltivazione indoor, in quanto garantiscono una buona qualità dell’aria e un clima ottimale per le piante, con un basso impatto acustico ed economico. Se volete saperne di più su questi aspiratori, potete consultare i seguenti siti web: MYGRASS Coltivazione Indoor, Tipologia di aspiratori o estrattori aria, Karkadè, Idroponica e ServoVendi.

 

FERTILIZZANTI PLAGRON

 

Plagron è sicuramente uno tra i migliori prodotti per la coltivazione indoor.

 La coltivazione indoor è una pratica sempre più diffusa tra gli appassionati di piante, fiori e ortaggi. Si tratta di creare un ambiente controllato e ottimale per la crescita delle piante, senza dipendere dalle condizioni climatiche esterne. Per ottenere i migliori risultati, però, non basta avere una buona attrezzatura e una buona illuminazione: bisogna anche scegliere i prodotti giusti per nutrire e proteggere le piante.

 

 

 

Tra i marchi più noti e apprezzati nel settore della coltivazione indoor, c’è Plagron, un’azienda olandese che produce fertilizzanti e substrati di alta qualità, sia biologici che minerali. Plagron ha una lunga esperienza nel campo della coltivazione indoor e idroponica, e offre una vasta gamma di prodotti adatti a tutti i tipi di piante e di tecniche di coltivazione.

 

I prodotti Plagron sono composti da materie prime di prima qualità, che oltre a nutrire le piante, le proteggono anche da parassiti e malattie, grazie a una composizione bilanciata dei migliori ingredienti naturali. In questo modo, si evita l’uso di pesticidi chimici, che potrebbero danneggiare la salute delle piante e degli esseri umani.

 

Plagron ha una linea di nutrimenti per indoor e outdoor, che può essere somministrata a tutti i tipi di piante, facendole crescere sane e veloci. Inoltre, ha una linea di terricci, più o meno fertilizzati, che forniscono alle piante un substrato ideale per lo sviluppo delle radici e dei fiori. I terricci Plagron sono ricchi di torbe, guano, perlite, cocco e altri elementi naturali, che garantiscono una buona aerazione, una buona ritenzione idrica e un buon drenaggio.

 

Plagron mette a disposizione dei coltivatori indoor una serie di fertilizzanti e terricci facili da usare, che assicurano il massimo della resa. Tutti i coltivatori, sia neofiti che esperti, usano Plagron da anni, perché è idoneo al 100% a coltivazioni indoor, idroponica e assicura una resa eccellente. I prodotti della linea Plagron sono conformi alle regole di produzione e alle direttive CE n. 889/2008 e 2003/20031.

 

Tra i prodotti più venduti e apprezzati di Plagron, ci sono:Alga Bloom: un fertilizzante biologico per la fase di fioritura, a base di alghe marine, che stimola la formazione di fiori e frutti, aumentando il sapore e il profumo2.

PK 13-14: un fertilizzante minerale per la fase finale di fioritura, che fornisce alle piante un apporto extra di fosforo e potassio, per incrementare la produzione e la qualità dei fiori3.

Vita Race: un fertilizzante biologico per la fase di crescita, a base di ferro, che favorisce la formazione di clorofilla e la fotosintesi, rendendo le piante più verdi e più forti.

Terra Bloom: un fertilizzante minerale per la fase di fioritura, adatto a tutti i tipi di terricci, che assicura una nutrizione equilibrata e completa alle piante.

Terra Grow: un fertilizzante minerale per la fase di crescita, adatto a tutti i tipi di terricci, che stimola lo sviluppo delle radici e delle foglie.

Pure Zym: un fertilizzante biologico a base di enzimi, che migliora la struttura del substrato, aumenta la resistenza delle piante e accelera l’assorbimento dei nutrienti.

Alga Grow: un fertilizzante biologico per la fase di crescita, a base di alghe marine, che favorisce la formazione di nuove cellule e la produzione di ormoni vegetali.

Calmag PRO: un fertilizzante minerale che fornisce alle piante un apporto extra di calcio e magnesio, per prevenire le carenze e migliorare la qualità dei fiori.

Silic Rock: un fertilizzante minerale a base di silicio, che rinforza le pareti cellulari delle piante, aumentando la resistenza a stress, parassiti e malattie.

Lemon Kick: un regolatore di pH organico, a base di acido citrico, che abbassa il pH dell’acqua di irrigazione, rendendola più adatta all’assorbimento dei nutrienti.

 

Plagron offre anche dei kit di fertilizzanti, che contengono tutto il necessario per una coltivazione indoor di successo. Ad esempio, il Starter Pack Terra, che contiene Terra Grow, Terra Bloom, Power Roots, Pure Zym e Green Sensation, o il Starter Pack Alga Bio, che contiene Alga Grow, Alga Bloom, Power Roots e Vita Race.

 

Se volete saperne di più sui prodotti Plagron, potete visitare il loro sito ufficiale, o consultare i siti dei rivenditori autorizzati, come MYGRASS . Inoltre, potete trovare delle utili tabelle di fertirrigazione, che vi indicano come e quando usare i prodotti Plagron, in base al tipo di coltivazione e al substrato scelto.

 

Plagron è il marchio di fiducia per la coltivazione indoor, che vi garantisce qualità, sicurezza e resa. Provate i prodotti Plagron e non ve ne pentirete!

 

Come mantenere l’umidità al giusto livello

 L’umidità è un parametro fondamentale per la coltivazione indoor. Per avere una piantagione sana e rigogliosa, bisogna cercare di mantenere l’umidità al giusto livello durante tutte le fasi di coltivazione. In particolare, l’umidità ideale varia a seconda della fase di crescita della pianta. Durante la germinazione o propagazione, l’umidità dovrebbe essere tra l’80% e il 90%. Durante la crescita o vegetativa, l’umidità dovrebbe essere tra il 55% e il 65%. Durante la fioritura o fruttificazione, l’umidità dovrebbe essere tra il 45% e il 55%. Nell’ultima settimana di fioritura, l’umidità dovrebbe essere tra il 40% e il 45% 1.

Se l’aria è troppo secca, bisogna usare un umidificatore per aumentare l’umidità. Viceversa, se l’aria è troppo umida, bisogna usare un deumidificatore per diminuirla. Bisogna il più possibile mantenere l’umidità costante, quindi per aiutarti potresti usare una centralina apposita come il GSE Umidostato Digitale o l’Igrostato Digitale a Spina 1.

Il deumidificatore  uno strumento utile per abbassare l’umidità dell’aria. Esistono diversi tipi di deumidificatori, ma quelli elettronici sono i più comuni. Il funzionamento di un deumidificatore elettronico è abbastanza semplice: l’aria umida viene aspirata all’interno del deumidificatore, dove viene raffreddata fino a raggiungere il punto di rugiada. In questo modo, l’acqua contenuta nell’aria si condensa e viene raccolta in un serbatoio. L’aria secca viene poi espulsa all’esterno del deumidificatore 2.

Per scegliere il deumidificatore elettronico più adatto alle tue esigenze, devi considerare la dimensione della tua grow room e il livello di umidità che vuoi raggiungere. In generale, un deumidificatore elettronico da 12 litri al giorno è sufficiente per una grow room di medie dimensioni 3. Qui potete trovare i migliori deumidificatori di svariati litraggi.

 

Fertilizzanti CANNA

 

 

I fertilizzanti CANNA sono prodotti di alta qualità che si contraddistinguono per le combinazioni equilibrate di elementi primari e di microelementi. Sono adatti alla coltivazione di piante a crescita rapida su substrati a base di cocco, in idrocoltura, per coltivazioni in terra e per sistemi a ricircolo d’acqua.

 

Inoltre, il sito ufficiale di CANNA Italia offre una vasta gamma di prodotti, tra cui fertilizzanti, additivi e substrati, tutti garantiti da più di 20 anni di esperienza nel settore.

 

 La tabella di coltivazione CANNA vi fornisce uno schema di coltivazione unico e personalizzato. Il programma crea una tabella studiata appositamente per la linea di prodotto che utilizzate, la durezza dell’acqua e altro ancora.

 

Se stai cercando un punto di riferimento a Milano per acquistare fertilizzanti CANNA, ti consiglio di visitare il sito ufficiale di MyGrass1. MyGrass è uno dei rivenditori autorizzati da CANNA e offre una vasta gamma di prodotti, tra cui fertilizzanti, additivi e substrati, tutti garantiti da più di 20 anni di esperienza nel settore.

 

CANNA è un marchio che produce soluzioni nutritive pronte per l’uso per la coltivazione di piante a crescita rapida su substrati a base di cocco, in idrocoltura, per coltivazioni in terra e per sistemi a ricircolo d’acqua. I fertilizzanti CANNA si contraddistinguono per le combinazioni equilibrate di elementi primari e di microelementi. My Grass a Milano è uno dei rivenditori autorizzati da CANNA. I fertilizzanti sono indispensabili per una coltivazione che ha il fine di produrre piante rigogliose e ricche di frutti.

 

Per quanto riguarda gli schemi fertilizzanti di Canna, ho trovato una pagina sul sito ufficiale di CANNA Italia che fornisce uno schema di fertilizzazione personalizzato. La tabella di coltivazione CANNA vi fornisce uno schema di coltivazione unico e personalizzato. Il programma crea una tabella studiata appositamente per la linea di prodotto che utilizzate, la durezza dell’acqua e altro ancora.

 

Per quanto riguarda i fertilizzanti, le piante di cannabis sane richiedono tre elementi di base per avere radici salde e fiori con rese elevate: Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K), ovvero la sigla NPK. A seconda della fase in cui si coltiva, le piante avranno bisogno di determinati nutrienti in proporzioni più elevate; hanno bisogno di più azoto nella crescita e fosforo e potassio per il periodo di fioritura. Le piante di cannabis assorbono grandi quantità di questi e di altri nutrienti, quindi se non li ottengono attraverso l’irrigazione, probabilmente finiranno per mostrare carenze attraverso le macchie sulle foglie.

Le piante di cannabis richiedono sostanze nutritive per crescere e prosperare. In molti casi, le piante possono assorbire questi nutrienti dal terreno. In altri scenari, i coltivatori devono integrare questi nutrienti attraverso l’uso di fertilizzanti. Pertanto, sapere come utilizzare correttamente i nutrienti può essere parte integrante della crescita delle piante di cannabis. Molte cose possono essere utilizzate come fertilizzanti, ma spesso è più facile acquistare fertilizzanti confezionati in un rivenditore come MyGrass.

 

Per quanto riguarda i fertilizzanti, le piante di cannabis sane richiedono tre elementi di base per avere radici salde e fiori con rese elevate: Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K), ovvero la sigla NPK. A seconda della fase in cui si coltiva, le piante avranno bisogno di determinati nutrienti in proporzioni più elevate; hanno bisogno di più azoto nella crescita e fosforo e potassio per il periodo di fioritura. Le piante di cannabis assorbono grandi quantità di questi e di altri nutrienti, quindi se non li ottengono attraverso l’irrigazione, probabilmente finiranno per mostrare carenze attraverso le macchie sulle foglie.

I fertilizzanti sono soluzioni nutritive che aiutano le piante di cannabis a crescere e prosperare. La maggior parte dei fertilizzanti sono venduti come soluzioni idroponiche, ma alcuni sono progettati per il suolo. Ogni opzione avrà azoto per aiutare la crescita delle foglie, potassio per facilitare lo sviluppo del fiore e fosforo per la crescita delle radici. Questi sono rappresentati dai loro simboli elementali rispettivamente di N, P e K. In effetti, sulla maggior parte dei fertilizzanti commerciali, vedrai un rapporto NPK elencato sul sacchetto (ad esempio, 20-20-20). Questo ti dice esattamente quanto di ogni elemento è in quel particolare fertilizzante.

I fertilizzanti CANNA sono prodotti di alta qualità che si contraddistinguono per le combinazioni equilibrate di elementi primari e di microelementi. Secondo il sito ufficiale di CANNA Italia, i fertilizzanti CANNA sono adatti alla coltivazione di piante a crescita rapida su substrati a base di cocco, in idrocoltura, per coltivazioni in terra e per sistemi a ricircolo d’acqua1.

Gli NPK non sono gli unici nutrienti presenti nei fertilizzanti. Ci sono anche micronutrienti come calcio, zolfo, magnesio e molti altri. Sebbene questi aiutino con processi specifici all’interno della pianta, non sono così vitali come i tre nutrienti fondamentali. L’uso sia di macro che di micronutrienti richiede attenzione ai dettagli. Dovrai seguire un programma di alimentazione e dare alle piante solo il minimo indispensabile di ciò di cui hanno bisogno. Se dai a una pianta di marijuana troppe sostanze nutritive, potresti bruciarle. E, se inizi con l’intera quantità, è molto probabile che brucerai le tue piante. Considera che mentre la bruciatura dei nutrienti non ucciderà le tue piante, le danneggerà compromettendone la resa finale.

CANNA RHIZOTONIC 250ML / 1L / 5L

È uno stimolante delle radici di origini vegetale. La sua azione rafforza l’apparato radicale aumentandone la resistenza alle malattie e agli stress. Adatto per la coltivazione in terra, cocco e idroponica, Canna Rhizotonic è uno strumento ideale sia per la crescita ottimale delle talee che per le piante da rinvasare. Ha inoltre effetti positivi su piante malate o piante che hanno subito uno shock /nella loro fase di sviluppo (per esempio temperature basse o alte). L’utilizzo di Canna Rhizotonic è particolarmente indicato nella prima settimana di crescita (immediatamente dopo il trapianto), è un prodotto vegetale al 100% ed è adatto dalla coltivazione in vasi all’idrocoltura. Migliori risultati si ottengono con valori di EC bassi ed eventualmente non miscelato con altri fertilizzanti.

Somministrazione:

 

Diluire 4ml di prodotto in 1L di acqua e somministrare per le prime 3 settimane, in caso di travaso è consigliato utilizzarlo per un’altra settimana.

Canna Terra Vega 500ml/ 1L / 5L / 10L

 

Fertilizzante di Canna per la coltivazione di piante in terra indispensabile per ottenere un completo sviluppo vegetativo. Grazie all’elevata concentrazione con 1 litro di Canna Terra Vega potete preparare circa 250 litri di soluzione nutritiva. Ideale per il sostentamento di madri e talee.

Somministrazione:

 

Diluire da 1 ml a 5 ml di prodotto in 1L di acqua, somministrare per tutta la fase vegetativa.

CANNA TERRA FLORES 500ML/ 1L / 5L / 10L

 

Fertilizzante di Canna per la coltivazione di piante in terra indispensabile per ottenere cime grosse e compatte. Grazie all’elevata concentrazione con 1 litro di Canna Terra Flores potete preparare circa 250 litri di soluzione nutritiva.

Somministrazione:

 

Diluire da 1 ml a 5 ml di prodotto in 1L di acqua, somministrare per tutta la fase di fioritura.

CANNA BOOST ACCELLERATOR 250ML/ 1L / 5L

 

Canna Boost Accelerator 250ml è l’efficace stimolatore di fioritura di Canna, un prodotto che accresce la qualità e la quantità del vostro raccolto, specifico per piante a crescita rapida. E’ di fatto uno stimolatore di fioritura universale e questo significa che può essere utilizzato in qualunque tipo di coltivazione e in combinazione con qualunque fertilizzante. Questo fertilizzante può anche essere nebulizzato direttamente sulla pianta. Il vantaggio di questo sistema è che la pianta assorbe le sostanze stimolanti direttamente attraverso le foglie.

Canna Boost Accelerator stimola lo sviluppo nella fase iniziale della fioritura

 

In questo modo i fiori saranno più consistenti del normale ed inoltre, grazie ad un processo di maturazione più graduale, il raccolto risulterà più omogeneo. La particolarità di Canna Boost Accelerator è che non solo assicura alte rese produttive, ma garantisce anche un aroma migliore. E’ applicabile a ogni substrato di coltivazione.

Somministrazione:

 

Diluire da 2 ml a 4 ml di prodotto in 1L di acqua, somministrare per tutta la fase di fioritura insieme al fertilizzante di base.

Chiama ora! +39 02 43116503

CANNA PK 13-14 250ML/ 1L / 5L

 

 

 

E’ un integratore per fioritura (da abbinare a Canna Terra Flores e Canna Boost accellerator) indispensabile per ottenere cime grosse e compatte. Canna PK 13-14 è una miscela pura di fosforo e potassio. Grazie all’elevata concentrazione, con 500ml di PK è possibile preparare circa 800 litri di soluzione nutritiva.

Somministrazione:

 

Diluire 2 ml di prodotto per 1L di acqua, somministrare nella fase centrale di fioritura per una o due settimane insieme a Canna Boost Accelerator e Canna Terra Flores.

CANNA CANNAZYM 250ML/ 1L / 5L / 10L

 

Con più di 15 differenti enzimi, aiuta la pianta nell’assimilazione dei nutrienti e incrementa la resistenza delle piante all’azione di elementi patogeni. Mescolato all’acqua ne riduce le tensioni superficiali aumentandone la naturale capacità di penetrazione nel substrato, anche in profondità. Grazie a queste sue caratteristiche aumenta anche l’ossigenazione del terreno. Inoltre incrementa le attività batteriche proprie dei substrati di coltivazione convertendo minerali e nutrienti in modo da renderli più facilmente assimilabili dalle piante. Accelera enormemente l’eliminazione del materiale che compone le parti morte delle radici delle piante.

Somministrazione:

 

Diluire 2,5ml di prodotto in 1L di acqua, somministrare dalla seconda settimana in poi ad ogni annaffiatura.

CANNA COCCO A+B

 

E’ un complesso di fertilizzanti per fase di crescita e fioritura adatti alla coltivazione in cocco. Dopo diversi anni di ricerca, che hanno preso in considerazione diversi tipi di substrati, lo scolo e l’analisi delle foglie, Canna è riuscita a produrre un fertilizzante che si adatta perfettamente al substrato Canna COCO. Canna Cocco A+B contiene chelati naturali, acidi umici e fulvici che facilitano l’assorbimento delle sostanze nutritive e garantiscono uno sviluppo rigoglioso della pianta. Le due differenti soluzioni vanno miscelate in parti uguali durante le fasi di sviluppo delle piante.

Somministrazione:

 

diluire da 1 ml a 4 ml di prodotto in 1L di acqua, somministrare dalla prima settimana di vegetativa fino all’ultima settimana di fioritura.

CANNA AQUA VEGA A+B

 

E’ stato formulato specificamente per soddisfare al meglio le necessità della pianta durante la crescita. Canna Aqua Vega viene impiegato in sistemi a ricircolo continuo d’acqua, come NFT (Nutrient Flow Technique), sistemi flusso e riflusso e colture su substrati in argilla espansa. I legami azotati, i chelati di ferro EDDHA e gli oligo elementi di alta qualità presenti nel prodotto sono facilmente assimilabili e costituiscono una base ideale per uno sviluppo rigoglioso della pianta.

Somministrazione:

 

Diluire da 1,8ml a 2,8ml di prodotto per 1L di acqua, somministrare per tutta la fase vegetativa.

CANNA AQUA FLORES A+B

 

Garantisce uno sviluppo dei fiori spettacolare e contiene tutti gli elementi necessari per una fioritura rigogliosa. Aqua Flores garantisce un profumo unico dei propri fiori, garantendo al tempo stesso uno sviluppo eccezionale.

Somministrazione:

 

Diluire da 3,4 ml a 2,5 ml per 1L di acqua, somministrare per tutta la fase di fioritura.

Per maggiori informazioni chiama il +39 02 43116503

CANNA HYDRO VEGA A+B

 

 

 

E’ stato appositamente studiato per le coltivazioni idroponiche in substrati inerti come lana di roccia e perlite. Questo nuovo prodotto viene utilizzato principalmente nei sistemi a “ciclo aperto” ovvero dove la soluzione drenata viene eliminata direttamente dopo ogni irrigazione. Canna Hydro Vega A+B è un fertilizzante bicomponente ed è da abbinare a Canna Hydro Flores A+B per la fase di fioritura.

CANNA HYDRO FLORES A+B

 

E’ stato appositamente studiato per le coltivazioni idroponiche in substrati inerti come lana di roccia e perlite. Questo nuovo prodotto viene utilizzato principalmente nei sistemi a “ciclo aperto” ovvero dove la soluzione drenata viene eliminata direttamente dopo ogni irrigazione. Canna Hydro Flores A+B è un fertilizzante bicomponente ed è da abbinare a Canna Hydro Vega A+B per la crescita vegetativa.

CANNA FLUSH

 

E’ il prodotto di CANNA dedicato alla pulizia finale del substrato e delle radici da eventuali accumuli di sali minerali cristallizzati. Canna Flush è stato creato per non danneggiare le colonie di batteri benefici presenti nel terreno e nelle radici, necessari alla vita e alla buona salute della pianta, ma unicamente per effettuare una pulizia profonda dagli eccessi che potrebbero causare la variazione del sapore originale del vegetale coltivato. Estremamente consigliato in caso usiate fertilizzanti minerali, il risciacquo con un prodotto specifico è in realtà una buona pratica per chiunque usi fertilizzanti per piante in vaso, prima di consumarne i frutti.

Somministrazione:

 

Canna Flush va usato le ultime due settimane prima del raccolto, una volta ogni due innaffiature a 2 ml/litro in caso di coltivazioni in terriccio, mentre a 4 ml/litro una volta la settimana in caso si coltivi in substrati inerti come cocco, lana di roccia o argilla espansa. Ottimo anche per risciacquare il terriccio in caso di pericolose over fertilizzazioni: in questo caso è possibile usarlo in concentrazione di 2 ml/litro.

CANNA COGR BUFFER AGENT

 

Consiste in uno speciale concentrato tampone (BUFFER) per la messa a bagno del cocco pressato per i fertilizzanti COGR. Contiene anche componenti tampone, stabilizzatori di PH, silicio, acidi umici, acidi fulvici e oligoelementi.

CANNA COGR VEGA A+B

 

Canna Cogr Vega A+B è un fertilizzante creato appositamente per la coltivazione su natte COGr durante la fase di crescita (le prime due o tre settimane). Grazie alla sua speciale formulazione, Canna Cogr Vega A+B consente uno sviluppo sano e robusto delle piante o delle talee nella fase vegetativa.

CANNA COGR FLORES A+B

 

Canna Cogr Flores A+B è un fertilizzante professionale ad effetto rapido per piante a crescita veloce e contiene tutte le sostanze nutritive necessarie per una crescita ottimale. La soluzione di Canna Cogr Flores A+B contiene anche stabilizzatori di PH, silicio, acidi umici e acidi fulvici. In combinazione con substrati COGr è il fertilizzante per coltivatori esperti e molto esigenti.

Conclusioni

 

 

 

 

Per quanto riguarda la coltivazione indoor, il sito ufficiale di CANNA Italia fornisce una tabella di coltivazione personalizzata2. La tabella di coltivazione CANNA vi fornisce uno schema di coltivazione unico e personalizzato. Il programma crea una tabella studiata appositamente per la linea di prodotto che utilizzate, la durezza dell’acqua e altro ancora.

 

La linea di prodotti CANNA TERRA è stata sviluppata appositamente per la coltivazione di piante cresciute in un mix di invasatura a base di torba (terriccio). Questa linea di nutrienti può essere utilizzata per coltivare in vaso o in piena terra, indoor o all’esterno. I vantaggi di usare CANNA TERRA sono:Migliore crescita delle radici

Più fiori e frutti

Facile da usare

Adatto a tutti i tipi di piante

 

CANNA AQUA è stato progettato per la coltivazione idroponica a ricircolo. Questo fertilizzante è stato sviluppato per garantire una crescita ottimale delle piante in sistemi idroponici a ricircolo. CANNA AQUA è adatto a tutti i tipi di piante e può essere utilizzato sia in ambienti interni che esterni.

 

CANNA COCO combina l’adattabile natura organica del suolo con la precisione dell’idroponica. Questo fertilizzante è stato sviluppato per garantire una crescita ottimale delle piante in substrati di cocco. CANNA COCO è adatto a tutti i tipi di piante e può essere utilizzato sia in ambienti interni che esterni.

 

CANNA HYDRO è stato progettato per la coltivazione idroponica in cui la soluzione nutritiva non viene rimessa in circolo ma viene drenata via (run to waste). Questo fertilizzante è stato sviluppato per garantire una crescita ottimale delle piante in sistemi idroponici in cui la soluzione nutritiva viene drenata via. CANNA HYDRO è adatto a tutti i tipi di piante e può essere utilizzato sia in ambienti interni che esterni.

 

Gli additivi CANNA migliorano la salute delle piante e la loro resa. Gli additivi possono essere utilizzati in combinazione con i nutrienti principali per migliorare e correggere la soluzione nutritiva. Alcuni degli additivi più popolari di CANNA includono Rhizotonic, Cannazym, PK 13/14 e Boost Accelerator.

 

 

 

Se stai cercando un punto di riferimento in città per acquistare e avere consigli sui fertilizzanti CANNA, MyGrass è un’ottima scelta. La passione e le strutture di MyGrass sono il loro punto di forza. MyGrass è uno dei più professionali Grow shop Bio Gardening d’Italia. Grazie all’esperienza accumulata, alle conoscenze e agli studi continui sul settore, i loro addetti sono dei consulenti esperti in grado di assistervi al meglio per ogni tipo di problema. Un magazzino di 520 mq consente a MyGrass di avere i vari punti vendita sempre riforniti, in giornata.

 

Spero che queste informazioni ti siano utili!

 

 I prodotti per la coltivazione di cannabis indoor: tutto ciò di cui hai bisogno

 I prodotti per la coltivazione di cannabis indoor: tutto ciò di cui hai bisogno

 

La coltivazione della cannabis indoor offre numerosi vantaggi, fornendo ai coltivatori un maggiore controllo sulle condizioni ambientali e una maggiore privacy. Se stai pensando di avviare una coltivazione di cannabis in ambiente indoor, ecco una guida su tutti i prodotti di coltivazione che ti serviranno e che puoi trovare sul sito di MYGRASS.

Lampade: le lampade da coltivazione sono fondamentali per fornire alla tua cannabis l'adeguata quantità di luce. Le opzioni più comuni includono le lampade al sodio ad alta pressione (HPS) e le lampade LED, entrambe molto efficienti nel fornire la luce necessaria per la fase di crescita.

 

Ventilazione: una corretta ventilazione è essenziale per garantire una circolazione d'aria ottimale e prevenire problemi come la muffa. Gli estrattori d'aria e i ventilatori sono strumenti importanti per mantenere l'ambiente fresco e ben ventilato.

 

Fertilizzanti: per garantire una crescita sana e vigorosa, la cannabis ha bisogno di un adeguato apporto di nutrienti. I fertilizzanti specifici per la cannabis offrono una formula bilanciata di nutrienti come azoto, fosforo e potassio, insieme ad altri micronutrienti essenziali.

 

Terreno: la scelta del terreno giusto è cruciale per il successo della tua coltivazione. È consigliabile utilizzare un terreno specifico per la cannabis, che abbia una buona capacità di drenaggio e una corretta ritenzione idrica.

 

Contenitori: scegliere i giusti contenitori per le piante è importantissimo. I contenitori in tessuto offrono una migliore aerazione delle radici e un miglior drenaggio rispetto ai tradizionali vasi di plastica.

 

Strumenti per la potatura: mantenere le tue piante ben potate aiuta a favorire una crescita sana e a massimizzare la produzione. Assicurati di avere forbici da giardinaggio di buona qualità per tagliare i rami in modo pulito e preciso.

 

Accessori di supporto: alcuni accessori possono aiutare a migliorare l'efficienza della tua coltivazione. Ad esempio, reti di supporto per le piante possono aiutarti a gestire al meglio la crescita e a distribuire la luce in modo uniforme.

 

Monitoraggio ambientale: tenere traccia delle condizioni dell'ambiente di coltivazione è essenziale. Termometri e igrometri ti aiuteranno a controllare i livelli di temperatura e umidità, garantendo le condizioni ottimali per la tua cannabis.

 

Sistemi di irrigazione: l'irrigazione corretta è fondamentale per il successo della tua coltivazione indoor. Ci sono diversi metodi tra cui scegliere, come gocciolamento, colture idroponiche o l'utilizzo di pompe per l'irrigazione automatica.

 

Controllo dei parassiti: è importante prevenire e gestire eventuali infestazioni di parassiti, come acari o afidi, che possono danneggiare gravemente le tue piante. Puoi utilizzare prodotti naturali o trattamenti specifici per mantenere i parassiti sotto controllo.

 

Considera che la lista sopra è solo un'overview dei principali prodotti necessari per la coltivazione indoor di cannabis. Ogni produttore può avere esigenze specifiche, in base al proprio equipaggiamento e tecnica di coltivazione. Una ricerca approfondita e il dialogo con altri coltivatori esperti può essere molto utile per fare scelte più informate.

 

Seguici per altre informazioni e guarda questi video per capirne di più.

 

 I prodotti per la coltivazione di cannabis indoor: tutto ciò di cui hai bisogno

 I prodotti per la coltivazione di cannabis indoor: tutto ciò di cui hai bisogno

 

La coltivazione della cannabis indoor offre numerosi vantaggi, fornendo ai coltivatori un maggiore controllo sulle condizioni ambientali e una maggiore privacy. Se stai pensando di avviare una coltivazione di cannabis in ambiente indoor, ecco una guida su tutti i prodotti di coltivazione che ti serviranno e che puoi trovare sul sito di MYGRASS.

 

Lampade: le lampade da coltivazione sono fondamentali per fornire alla tua cannabis l'adeguata quantità di luce. Le opzioni più comuni includono le lampade al sodio ad alta pressione (HPS) e le lampade LED, entrambe molto efficienti nel fornire la luce necessaria per la fase di crescita.

 

Ventilazione: una corretta ventilazione è essenziale per garantire una circolazione d'aria ottimale e prevenire problemi come la muffa. Gli estrattori d'aria e i ventilatori sono strumenti importanti per mantenere l'ambiente fresco e ben ventilato.

 

Fertilizzanti: per garantire una crescita sana e vigorosa, la cannabis ha bisogno di un adeguato apporto di nutrienti. I fertilizzanti specifici per la cannabis offrono una formula bilanciata di nutrienti come azoto, fosforo e potassio, insieme ad altri micronutrienti essenziali.

 

Terreno: la scelta del terreno giusto è cruciale per il successo della tua coltivazione. È consigliabile utilizzare un terreno specifico per la cannabis, che abbia una buona capacità di drenaggio e una corretta ritenzione idrica.

 

Contenitori: scegliere i giusti contenitori per le piante è importantissimo. I contenitori in tessuto offrono una migliore aerazione delle radici e un miglior drenaggio rispetto ai tradizionali vasi di plastica.

 

Strumenti per la potatura: mantenere le tue piante ben potate aiuta a favorire una crescita sana e a massimizzare la produzione. Assicurati di avere forbici da giardinaggio di buona qualità per tagliare i rami in modo pulito e preciso.

 

Accessori di supporto: alcuni accessori possono aiutare a migliorare l'efficienza della tua coltivazione. Ad esempio, reti di supporto per le piante possono aiutarti a gestire al meglio la crescita e a distribuire la luce in modo uniforme.

 

Monitoraggio ambientale: tenere traccia delle condizioni dell'ambiente di coltivazione è essenziale. Termometri e igrometri ti aiuteranno a controllare i livelli di temperatura e umidità, garantendo le condizioni ottimali per la tua cannabis.

 

Sistemi di irrigazione: l'irrigazione corretta è fondamentale per il successo della tua coltivazione indoor. Ci sono diversi metodi tra cui scegliere, come gocciolamento, colture idroponiche o l'utilizzo di pompe per l'irrigazione automatica.

 

Controllo dei parassiti: è importante prevenire e gestire eventuali infestazioni di parassiti, come acari o afidi, che possono danneggiare gravemente le tue piante. Puoi utilizzare prodotti naturali o trattamenti specifici per mantenere i parassiti sotto controllo.

 

Considera che la lista sopra è solo un'overview dei principali prodotti necessari per la coltivazione indoor di cannabis. Ogni produttore può avere esigenze specifiche, in base al proprio equipaggiamento e tecnica di coltivazione. Una ricerca approfondita e il dialogo con altri coltivatori esperti può essere molto utile per fare scelte più informate.

 

Seguici per altre informazioni e guarda questi video per capirne di più.

 

Fertilizzanti

 

 

Plagron è un noto marchio di prodotti per la coltivazione di piante, specializzato anche nella produzione di prodotti specifici per la coltivazione di cannabis. Se stai pensando di coltivare cannabis indoor o outdoor, ecco una lista dei principali prodotti Plagron che potrebbero essere utili per te.

Plagron Royalty-Mix: questo substrato di alta qualità contiene numerosi ingredienti naturali che favoriscono la crescita equilibrata delle piante. È ricco di nutrienti essenziali e microorganismi benefici che promuovono la salute delle radici e l'assorbimento dei nutrienti.

Plagron Terra Grow e Terra Bloom: questi fertilizzanti liquidi sono specificamente formulati per la coltivazione in terra. Il Terra Grow è ideale per la fase di crescita, mentre il Terra Bloom è adatto per la fase di fioritura. Entrambi forniscono una miscela equilibrata di nutrienti per soddisfare le esigenze delle tue piante.

Plagron Alga Grow e Alga Bloom: questi fertilizzanti liquidi a base di alghe biologiche offrono una fonte naturale di nutrienti per la coltivazione di piante in terra. Sono ricchi di sostanze nutritive, vitamine, aminoacidi e oligoelementi che favoriscono una crescita sana e vigorosa.

Plagron Power Roots: questo stimolatore delle radici ad alte prestazioni favorisce una rapida crescita delle radici e migliora l'assorbimento dei nutrienti. È particolarmente utile durante la fase di trapianto o quando le piante necessitano di un rinforzo radicale

Plagron Green Sensation: questo potenziatore di fioritura all-in-one è ampiamente utilizzato dai coltivatori di cannabis. Favorisce una fioritura abbondante, aumenta la produzione di resina e migliora l'aroma e il sapore delle tue piante

Plagron Sugar Royal: questa soluzione a base di zuccheri e amminoacidi stimola la produzione di resina nelle piante di cannabis. Favorisce una maggiore produzione di terpeni e cannabinoidi, migliorando così la qualità delle tue piante.

Plagron Pure Zym: questo prodotto enzimatico favorisce una degradazione efficace delle radici morte e dei residui organici nel terreno. Migliora la struttura del terreno, promuove la vita del suolo e l'assimilazione dei nutrienti da parte delle piante.

Plagron Vita Race: questo prodotto ricco di vitamine, aminoacidi e oligoelementi stimola il metabolismo delle piante e migliora la loro salute generale. Favorisce una crescita vigorosa e aumenta la resistenza delle piante a stress ambientali e agli attacchi dei parassiti.

Plagron PK 13-14: questo stimolatore di fioritura è ricco di fosforo e potassio, due nutrienti essenziali durante la fase di fioritura delle piante di cannabis. Migliora la produzione di fiori e la formazione di cime compatte e resistenti

Plagron Pure Clean: questo prodotto a base di enzimi e microrganismi benefici riduce l'accumulo di sali nel substrato e nel sistema di irrigazione. Migliora l'assimilazione dei nutrienti e favorisce una sana vita del suolo.

Questi sono solo alcuni dei prodotti Plagron disponibili per la tua coltivazione di cannabis. Assicurati di leggere attentamente le istruzioni e le dosi raccomandate sui prodotti e di adattarli alle esigenze specifiche delle tue piante.

 

Illumina la Tua Coltivazione con il Kit Luce per Fioritura Indoor

 

La coltivazione indoor ha rivoluzionato il modo in cui gli appassionati di giardinaggio coltivano le proprie piante, consentendo loro di mantenere il controllo su ogni aspetto del processo di crescita. Per ottenere risultati ottimali durante la fase di fioritura, un elemento cruciale è rappresentato dalla giusta illuminazione. È qui che entra in gioco il "Kit Luce per Coltivazione Indoor Specifico per la Fase di Fioritura", un compagno indispensabile per i coltivatori seri che desiderano massimizzare la resa delle loro piante.

La Magia della Fioritura Indoor

La fase di fioritura è il momento critico in cui le piante iniziano a produrre fiori, frutti o gemme. Per ottimizzare questo processo e garantire una produzione abbondante e di alta qualità, è fondamentale fornire alle piante la giusta quantità e tipo di luce. Il kit per la fioritura indoor si presenta come la soluzione perfetta per soddisfare queste esigenze specifiche.

Composizione del Ki

1. Lampade Ottimizzate per la Fioritura:

Il cuore di questo kit è rappresentato dalle lampade ottimizzate per la fase di fioritura. Queste sorgenti luminose sono progettate per fornire uno spettro di luce che si adatta perfettamente alle esigenze delle piante durante questa fase critica. La luce emessa è ricca di tonalità rosse e blu, che sono fondamentali per lo sviluppo dei fiori e la produzione di frutti.

2. Timer Programmabile:

Un elemento chiave per il successo della coltivazione indoor è la gestione del ciclo di luce. Il kit include un timer programmabile che consente ai coltivatori di simulare il ciclo naturale di luce e oscurità, fondamentale per indurre le piante a fiorire.

3. Ventilazione Adeguata:

 

La salute delle piante dipende anche dalla corretta ventilazione. Il kit può includere un sistema di ventilazione per mantenere un ambiente ottimale, evitando l'accumulo di calore e umidità in eccesso.

4. Istruzioni Dettagliate:

 

Per chi è alle prime armi nella coltivazione indoor, il kit viene fornito con istruzioni dettagliate. Queste guide forniscono informazioni su come installare correttamente il sistema e ottimizzare le condizioni ambientali per la fase di fioritura.

Vantaggi del Kit Luce per Coltivazione Indoor Specifico per la Fioritura:

1. **Massimizzazione della Resa:** Fornendo la giusta quantità e tipo di luce, il kit contribuisce a massimizzare la resa delle piante durante la fase di fioritura.

2. **Controllo Totale:** I coltivatori hanno il controllo completo sul ciclo di luce, garantendo che le piante ricevano esattamente ciò di cui hanno bisogno.

3. **Facilità d'Uso:** Con istruzioni chiare e un design intuitivo, il kit è adatto sia per i principianti che per gli esperti.

4. **Efficienza Energetica:** Le lampade ottimizzate consentono di ottenere risultati eccellenti con un consumo energetico ridotto, garantendo un approccio sostenibile alla coltivazione

In conclusione, investire in un "Kit Luce per Coltivazione Indoor Specifico per la Fase di Fioritura" è un passo sagace per chi desidera ottenere il massimo dalle proprie coltivazioni. Con la giusta illuminazione, ogni pianta può fiorire in tutta la sua bellezza, regalando ai coltivatori soddisfazioni visibili e gustative.

 

Eleva la Tua Coltivazione a Nuovi Livelli con Advanced Nutrients Bud Candy: Un Dolce per le Tue Piante

 

 

La coltivazione di piante prosperose richiede più di una mano verde; richiede una combinazione perfetta di nutrienti e stimolanti che favoriscano una crescita robusta e una fioritura abbondante. In questo contesto, Advanced Nutrients Bud Candy emerge come un prodotto innovativo, progettato per soddisfare le esigenze specifiche delle piante durante la fase critica di sviluppo dei boccioli.lA MAgia dei Boccioli: L'Importanza della Fase di Fioritura

La fase di fioritura rappresenta il cuore del processo di coltivazione, in cui le piante si preparano a produrre i fiori e i frutti che rendono la coltivazione così appagante. Durante questo periodo, le piante richiedono una quantità precisa di nutrienti per massimizzare la resa e garantire prodotti di alta qualità.

Advanced Nutrients Bud Candy: La Dolcezza dei Boccioli

 

Composizione del Prodotto: Zuccheri Complessi:Advanced Nutrients Bud Candy è formulato con una miscela di zuccheri complessi che forniscono alle piante la dolcezza necessaria per migliorare il sapore e la consistenza dei frutti.

Aminoacidi Essenziali: Gli aminoacidi sono fondamentali per la costruzione delle proteine, un elemento essenziale per la formazione di fiori robusti e resinosi.

Vitamine e Minerali: La formulazione include una selezione di vitamine e minerali essenziali che supportano la salute generale delle piante, contribuendo a un ambiente ottimale per la fase di fioritura.

 

Benefici del Bud Candy:

1. Aumento della Produzione di Resina:

- Gli zuccheri complessi favoriscono la produzione di resina, aumentando la qualità delle gemme.

2. Miglioramento del Sapore e dell'Aromatica:

- I nutrienti essenziali migliorano sia il sapore che l'aroma dei frutti, garantendo un raccolto delizioso e fragrante.

3. Stimolazione della Crescita dei Fiori:

- Gli aminoacidi e gli altri nutrienti promuovono una crescita vigorosa dei fiori, contribuendo a una resa più abbondante.

4. Supporto alle Difese Naturali delle Piante:

- Le vitamine e i minerali potenziano le difese naturali delle piante, proteggendole da stress ambientali e patogeni.

 

Modalità d'Uso:

Advanced Nutrients Bud Candy può essere facilmente integrato nel regime di alimentazione standard. Aggiungi il prodotto all'acqua d'irrigazione durante la fase di fioritura, seguendo le indicazioni sulla confezione per garantire un dosaggio preciso.

Sapore, Aroma, e Resa: Una Combo Vincente con Bud Candy

 

In conclusione, Advanced Nutrients Bud Candy si rivela un alleato indispensabile per ogni coltivatore che mira a ottenere il massimo dalla propria coltivazione durante la fase di fioritura. Offrendo una combinazione unica di zuccheri complessi, aminoacidi, vitamine e minerali, Bud Candy promuove una fioritura sana, abbondante e deliziosamente aromatica. Eleva la tua coltivazione a nuovi livelli di successo con la dolcezza irresistibile di Advanced Nutrients Bud Candy.

 

PUOI TROVARE QUESTO PRODOTTO DA MYGRASS clicca qui per acquistare sul loro SHOP ONLINE

 

Eleva la Tua Coltivazione a Nuovi Livelli con Advanced Nutrients Bud Candy: Un Dolce per le Tue Piante

 

 

La coltivazione di piante prosperose richiede più di una mano verde; richiede una combinazione perfetta di nutrienti e stimolanti che favoriscano una crescita robusta e una fioritura abbondante. In questo contesto, Advanced Nutrients Bud Candy emerge come un prodotto innovativo, progettato per soddisfare le esigenze specifiche delle piante durante la fase critica di sviluppo dei boccioli.lA MAgia dei Boccioli: L'Importanza della Fase di Fioritura

La fase di fioritura rappresenta il cuore del processo di coltivazione, in cui le piante si preparano a produrre i fiori e i frutti che rendono la coltivazione così appagante. Durante questo periodo, le piante richiedono una quantità precisa di nutrienti per massimizzare la resa e garantire prodotti di alta qualità.

Advanced Nutrients Bud Candy: La Dolcezza dei Boccioli

 

Composizione del Prodotto: Zuccheri Complessi:Advanced Nutrients Bud Candy è formulato con una miscela di zuccheri complessi che forniscono alle piante la dolcezza necessaria per migliorare il sapore e la consistenza dei frutti.

Aminoacidi Essenziali: Gli aminoacidi sono fondamentali per la costruzione delle proteine, un elemento essenziale per la formazione di fiori robusti e resinosi.

Vitamine e Minerali: La formulazione include una selezione di vitamine e minerali essenziali che supportano la salute generale delle piante, contribuendo a un ambiente ottimale per la fase di fioritura.

 

Benefici del Bud Candy:

1. Aumento della Produzione di Resina:

- Gli zuccheri complessi favoriscono la produzione di resina, aumentando la qualità delle gemme.

2. Miglioramento del Sapore e dell'Aromatica:

- I nutrienti essenziali migliorano sia il sapore che l'aroma dei frutti, garantendo un raccolto delizioso e fragrante.

3. Stimolazione della Crescita dei Fiori:

- Gli aminoacidi e gli altri nutrienti promuovono una crescita vigorosa dei fiori, contribuendo a una resa più abbondante.

4. Supporto alle Difese Naturali delle Piante:

- Le vitamine e i minerali potenziano le difese naturali delle piante, proteggendole da stress ambientali e patogeni.

 

Modalità d'Uso:

Advanced Nutrients Bud Candy può essere facilmente integrato nel regime di alimentazione standard. Aggiungi il prodotto all'acqua d'irrigazione durante la fase di fioritura, seguendo le indicazioni sulla confezione per garantire un dosaggio preciso.

Sapore, Aroma, e Resa: Una Combo Vincente con Bud Candy

 

In conclusione, Advanced Nutrients Bud Candy si rivela un alleato indispensabile per ogni coltivatore che mira a ottenere il massimo dalla propria coltivazione durante la fase di fioritura. Offrendo una combinazione unica di zuccheri complessi, aminoacidi, vitamine e minerali, Bud Candy promuove una fioritura sana, abbondante e deliziosamente aromatica. Eleva la tua coltivazione a nuovi livelli di successo con la dolcezza irresistibile di Advanced Nutrients Bud Candy.

 

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 METROP Eccellenza nella Coltivazione con Fertilizzanti Biologici Liquidi di Alta Qualità

La coltivazione moderna richiede un approccio consapevole e sostenibile, e in questo contesto, Metrop si distingue come un leader nel settore dei fertilizzanti biologici liquidi di alta qualità. Specializzata in formulazioni avanzate e rispettose dell'ambiente, Metrop offre soluzioni innovative per coltivatori esigenti che cercano risultati superiori.

La Rivoluzione della Coltivazione Biologica: Metrop in Prima Linea

Impegno per la Sostenibilità:

Metrop è all'avanguardia nella promozione di pratiche agricole sostenibili. I suoi fertilizzanti biologici liquidi sono formulati con ingredienti naturali e processi di produzione che minimizzano l'impatto ambientale. Questo impegno per la sostenibilità si riflette nella qualità dei prodotti e nell'etica aziendale.

Fertilizzanti Biologici Liquidi di Alta Qualità:

Metrop si distingue per la produzione di fertilizzanti biologici liquidi di altissima qualità, progettati per soddisfare le esigenze specifiche delle piante durante tutto il loro ciclo di crescita. Gli ingredienti naturali selezionati con cura forniscono una nutrizione equilibrata, promuovendo una crescita vigorosa e una resa abbondante.

I Punti di Forza dei Fertilizzanti Metrop:

1. Formulazioni Brevettate:

Metrop utilizza formulazioni brevettate che garantiscono una combinazione ottimale di nutrienti. Questa ricerca avanzata si traduce in prodotti che superano le aspettative dei coltivatori in termini di qualità e resa.

 

2. Compatibilità con il Terreno e l'Idroponica:

I fertilizzanti Metrop sono adatti sia per la coltivazione in terreno che per quella idroponica. Questa flessibilità consente ai coltivatori di scegliere il metodo che meglio si adatta alle loro esigenze senza compromettere la qualità dei nutrienti forniti alle piante.

 

3. Assorbimento Rapido e Efficiente:

La formulazione liquida permette un assorbimento rapido ed efficiente da parte delle piante, garantendo che i nutrienti siano prontamente disponibili per favorire una crescita sana e vigorosa.

 

4. Monitoraggio Semplificato:

Grazie alla forma liquida, i coltivatori possono monitorare facilmente la quantità di fertilizzante somministrato, adattandola alle esigenze specifiche delle loro piante e del loro ambiente di coltivazione.

 

La Missione Metrop: Innovazione, Qualità, e Sostenibilità

Metrop va oltre il concetto di semplici fertilizzanti, abbracciando una missione di innovazione, qualità e sostenibilità. La ricerca costante per migliorare le formulazioni e ridurre l'impatto ambientale definisce Metrop come un partner affidabile per coltivatori che cercano eccellenza nella loro attività.

 

Acquista qui i prodotti METROP

 

Conclusioni: Coltivare con Metrop, un Passo Avanti verso la Sostenibilità e la Qualità

In conclusione, i fertilizzanti biologici liquidi di alta qualità di Metrop rappresentano un investimento intelligente per coltivatori che mirano a ottenere risultati superiori in modo sostenibile. L'approccio innovativo, la qualità delle formulazioni e l'impegno per la sostenibilità fanno di Metrop una scelta eccellente per chi desidera coltivare con consapevolezza e ottenere raccolti abbondanti e di alta qualità. Con Metrop, ogni pianta riceve l'attenzione e la nutrizione di cui ha bisogno per prosperare in modo sano e sostenibile

 

 BIONOVA: Il Pinnacle dei Fertilizzanti Premium per una Coltivazione Eccellente

La coltivazione di piante prosperose richiede una combinazione perfetta di attenzione, esperienza e, soprattutto, prodotti di alta qualità. In questo contesto, BIONOVA si distingue come un produttore di fertilizzanti premium, impegnato a fornire soluzioni avanzate per i coltivatori che mirano a raggiungere livelli superiori di resa e qualità. Esploriamo l'ecosistema di fertilizzanti BIONOVA, scoprendo cosa li rende unici e affidabili per coltivatori di ogni livell

La Visione di BIONOVA: Innovazione e Sostenibilità nella Coltivazione

Impegno per la Qualità:

BIONOVA si impegna a fornire prodotti di alta qualità, sfruttando l'innovazione e la tecnologia all'avanguardia nel campo dei fertilizzanti. La loro missione è garantire che ogni coltivatore abbia accesso a formulazioni avanzate che rispettano l'ambiente e producono risultati eccezionali.

 

La Linea di Fertilizzanti BIONOVA: Un Panorama Completo

**1. BNF (Base Nutrient Formula):

La base dei fertilizzanti BIONOVA è la formula BNF, un equilibrio essenziale di macro e microelementi. Questa formula fornisce alle piante tutto ciò di cui hanno bisogno per una crescita vigorosa e una produzione di frutti abbondante.

 

**2. Soil Supermix:

Il Soil Supermix di BIONOVA è progettato specificamente per ottimizzare la fertilità del terreno. Con ingredienti organici selezionati con cura, questo fertilizzante contribuisce a migliorare la struttura del suolo e la disponibilità di nutrienti per le radici delle piante.

 

**3. Coco Forte:

Per coloro che preferiscono la coltivazione in fibra di cocco, BIONOVA offre il Coco Forte, un fertilizzante appositamente formulato per soddisfare le esigenze specifiche di questo substrato.

 

**4. Hydro Supermix:

Per i sistemi idroponici, BIONOVA presenta l'Hydro Supermix, una formula adattata per garantire che le piante ricevano nutrienti ottimali in un ambiente senza suolo.

 

La Tecnologia dei Microorganismi Benefici: BIONOVA e la Vita del Suolo

BIONOVA si distingue per l'uso di microorganismi benefici nelle loro formulazioni. Questi microrganismi contribuiscono a mantenere la salute del suolo, promuovendo la decomposizione della materia organica e migliorando l'assorbimento dei nutrienti da parte delle piante.

 

La Community BIONOVA: Supporto e Condivisione di Conoscenze

Oltre ai loro prodotti, BIONOVA ha una vibrante community di coltivatori che condividono esperienze, consigli e conoscenze. Questo senso di comunità crea un ambiente in cui i coltivatori possono apprendere gli uni dagli altri, migliorando continuamente le loro pratiche di coltivazione.

 

Conclusioni: Scegliere Eccellenza con BIONOVA

In conclusione, BIONOVA si erge come un faro nella produzione di fertilizzanti premium. La loro dedizione all'innovazione, alla sostenibilità e alla qualità li posiziona come una scelta superiore per coltivatori che cercano risultati affidabili e superiori. Sperimenta la differenza con BIONOVA e porta la tua coltivazione a nuovi livelli di successo e prosperità.

 

Grow Shop Milano

Se hai il pollice verde, il termine "Grow Shop Milano" non ti sarà nuovo; se invece non hai conoscenze sulla coltivazione, continua a leggere per ampliare la tua cultura!

Grow Shop Milano, le SPA delle piante!

Il termine "Grow" in inglese significa crescere, ma quando applicato alle piante, la traduzione corretta è coltivare. Un "Grow Shop" è un negozio specializzato nella fornitura di attrezzature per la coltivazione

Questi negozi sono spesso associati solo alla coltivazione legale della marijuana, ma in realtà possono essere utilizzati con successo anche per coltivare altre piante come pomodori, peperoni, banane, piante esotiche, ecc. In particolare, per le piante esotiche, è possibile creare il microclima ideale grazie alle soluzioni offerte, ottenendo risultati eccellenti.

CanapaMilano, dal 2003 offre i migliori prodotti per il giardinaggio indoor!

Dal 2003, proponiamo soluzioni innovative per la coltivazione indoor, fornendo un'assistenza completa che copre ogni aspetto del ciclo vitale delle piante. Siamo il primo Grow Shop di Milano.

Da noi puoi trovare tutto per:

- Illuminazione indoor

- Grow box e Growroom

- Fertilizzanti

- Antiparassitari

- Substrati

- Vasi e contenitori

- Trattamento dell'aria

- Cura del raccolto

- Strumenti di misurazione

- Coltivazione idroponica e aeroponica

- Fine fioritura e sapore

- Regolazione del pH

- Irrigazione

- Germinazione e taleaggio

- Riscaldamento di terra ed acqua

La nostra passione e le nostre strutture sono il nostro punto di forza. Con orgoglio possiamo considerarci tra i più professionali Grow Shop Bio Gardening d'Italia grazie all'esperienza accumulata, alle conoscenze e agli studi continui nel settore, rendendo i nostri addetti consulenti esperti pronti ad aiutarti per ogni problema. Con un magazzino di 520 mq, manteniamo i nostri punti vendita costantemente riforniti, in giornata.

CanapaMilano, la cultura e la scienza della coltivazione

Da CanapaMilano, oltre a trovare tutto il necessario per far crescere al meglio le piante a casa, avrai la possibilità di istruirti con le migliori pubblicazioni sull'argomento. Offriamo manuali e pubblicazioni per imparare l'arte della coltivazione indoor, i migliori consigli dai professionisti e articoli di interesse scientifico.

I nostri esperti sono sempre a tua disposizione per fornirti i migliori consigli e guidarti nella scelta migliore per le tue piante. I clienti possono anche rimanere aggiornati su tutte le novità sulla coltivazione attraverso il nostro blog o il nostro canale FB.

Per concludere, ti invitiamo a visitare la pagina Frequently Asked Questions, dove troverai risposte dettagliate alle domande più comuni sull'argomento.

Grow Shop Milano CanapaMilano, attrezzati per crescere!

Il nostro invito è a venirci a trovare in uno dei nostri due punti vendita a Milano: Via Evangelista Torricelli, 26 (zona Naviglio, sud Milano) e Via Ferrante Aporti, 68 (dietro la Stazione Centrale, nord Milano).

La tua visita è sempre gradita, ma non è necessaria per acquistare i nostri prodotti! Abbiamo un sito internet attrezzato per ricevere ordini e pagamenti in modo sicuro. Se ciò non bastasse, puoi ordinare con il metodo PICK&PAY. Ordina i tuoi prodotti sul sito, scegli PICK&PAY come modalità di pagamento e ritira i prodotti ordinati entro 3 giorni in uno dei nostri due punti vendita, con il 10% di sconto alla cassa!

Come novità, ora è possibile acquistare anche via e-mail, all'indirizzo info@canapamilano.com.

Veniamo noi da te!

Se ti fidi di noi e dei nostri prodotti ma abiti lontano dal nostro Grow Shop Milano, non disperare: spediamo in forma anonima con il corriere GLS, con possibilità di ritiro nel punto GLS più vicino a casa tua. I tempi di consegna variano dalle 24 alle 72 ore (circa 1-3 giorni), a seconda della località.

CanapaMilano, le infiorescenze di qualità!

CanapaMilano è un marchio di Cannabis Light ad uso tecnico e collezionistico. Sul nostro sito troverai una varietà di infiorescenze, resine e liquidi di assoluta qualità, con totale garanzia di freschezza dovuta a un accurato controllo dell'ambiente di conservazione. Sono totalmente naturali, senza l'uso di pesticidi o prodotti chimici, e biologiche, in quanto crescono senza fertilizzanti chimici. Collaboriamo direttamente con le migliori farm del settore e mettiamo grande impegno nella selezione dei prodotti offerti sul mercato.

 

Il Segreto del Successo delle Tue Piante: SuperSoil Lurpe e MyGrass

 

 

Il mondo dell'orticoltura e del giardinaggio sta assistendo a una vera e propria rivoluzione grazie all'avvento di prodotti innovativi come il SuperSoil Lurpe. Se sei un appassionato del verde e desideri garantire alle tue piante il massimo benessere, non puoi trascurare l'importanza di un terreno ricco e nutriente come quello offerto da SuperSoil Lurpe, distribuito in Italia esclusivamente da MyGrass.

SuperSoil Lurpe: Il Terreno che Fa la Differenza

Il SuperSoil Lurpe è un substrato arricchito con una miscela unica di nutrienti essenziali che fornisce alle piante tutto ciò di cui hanno bisogno per crescere rigogliose e in salute. La sua formula avanzata promuove la salute del suolo, migliorando la struttura e la sua capacità di trattenere acqua, elementi fondamentali per il successo di qualsiasi coltivazione.

Punti Chiave del SuperSoil Lurpe:

Composizione Nutrizionale Eccellente: SuperSoil Lurpe offre una combinazione ottimale di sostanze nutritive, tra cui azoto, fosforo, potassio e altri elementi vitali per la crescita delle piante.

Benefici per la Salute del Suolo: Grazie alla sua capacità di migliorare la struttura del terreno, il SuperSoil Lurpe favorisce la circolazione dell'aria e la vitalità microbica, creando un ambiente ideale per le radici delle piante.

Assorbimento Ottimale dell'Acqua: La formulazione avanzata del SuperSoil Lurpe consente di trattenere l'umidità in modo efficace, riducendo la necessità di irrigazione frequente e garantendo un uso efficiente delle risorse idriche.

MyGrass: Il Tuo Partner Affidabile per il SuperSoil Lurpe

Se sei alla ricerca del SuperSoil Lurpe per trasformare il tuo giardino in un paradiso verde, MyGrass è la scelta ideale come rivenditore. Con un impegno verso la qualità e la soddisfazione del cliente, MyGrass si distingue per offrire prodotti premium per il giardinaggio.

Vantaggi di Acquistare da MyGrass:

Assortimento Completo: MyGrass offre una vasta gamma di prodotti per il giardinaggio, garantendo che tu possa trovare tutto ciò di cui hai bisogno per prenderti cura delle tue piante in un unico negozio.

Consegna Veloce e Sicura: Con MyGrass, puoi contare su spedizioni rapide e affidabili direttamente a casa tua, garantendo che il SuperSoil Lurpe raggiunga le tue piante nel minor tempo possibile.

Supporto Tecnico Esperto: Il team di esperti di MyGrass è sempre disponibile per fornire consulenza e supporto tecnico, aiutandoti a ottenere i migliori risultati con il SuperSoil Lurpe.

Conclusioni: Investi nel Successo delle Tue Piante con SuperSoil Lurpe da MyGrass

In conclusione, se desideri garantire alle tue piante il terreno migliore per crescere in modo sano e rigoglioso, il SuperSoil Lurpe è la scelta ideale. Acquistandolo da MyGrass, non solo accedi a un prodotto di alta qualità, ma anche a un servizio completo e affidabile che renderà la tua esperienza di giardinaggio ancora più appagante.

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Guida ai Fertilizzanti Advanced Nutrients per una Coltivazione di Cannabis Eccezionale

 

 

"Crescita Esplosiva: Guida ai Fertilizzanti Advanced Nutrients per una Coltivazione di Cannabis Eccezionale"

La coltivazione della cannabis richiede cura, attenzione e, soprattutto, i giusti nutrienti per garantire una crescita vigorosa e abbondante. In questo articolo, esploreremo come i fertilizzanti Advanced Nutrients possono rivoluzionare la tua coltivazione di cannabis. Se sei pronto a elevare il livello delle tue piante e ottenere raccolti straordinari, continua a leggere e scopri di più su come i prodotti Advanced Nutrients di mygrass.it possono fare la differenza.

L'Importanza del Fertilizzante nella Coltivazione di Cannabis

La cannabis, come ogni altra pianta, richiede una combinazione equilibrata di nutrienti per crescere in modo sano e produrre cime di alta qualità. L'uso di fertilizzanti di qualità è fondamentale per fornire alle piante ciò di cui hanno bisogno durante le diverse fasi del ciclo di crescita.

 Scegliere Advanced Nutrients per una Coltivazione Eccezionale

Advanced Nutrients è un nome rinomato nel mondo della coltivazione di cannabis per la sua dedizione alla ricerca e alla formulazione avanzata dei nutrienti. Questa linea di prodotti è stata progettata appositamente per soddisfare le esigenze specifiche della cannabis, offrendo risultati superiori rispetto ad altri fertilizzanti disponibili sul mercato.

 Vantaggi Esclusivi dei Fertilizzanti Advanced Nutrients nella Coltivazione di Cannabis

Formula Specifica per la Cannabis: Gli esperti di Advanced Nutrients hanno sviluppato formule appositamente studiate per fornire alla cannabis i nutrienti necessari in ogni fase del ciclo di crescita. Questo assicura una crescita ottimale e una produzione di cime di alta qualità.

Rilascio Controllato per Massimizzare i Terpeni: Grazie alla tecnologia di rilascio controllato, i fertilizzanti Advanced Nutrients consentono un assorbimento graduale dei nutrienti, favorendo la produzione di terpeni e migliorando l'aroma e il sapore delle tue cime.

Adattabilità alle Diverse Varietà di Cannabis: Indipendentemente dalla varietà di cannabis che coltivi, Advanced Nutrients offre una gamma diversificata di prodotti per adattarsi alle esigenze specifiche di ciascuna pianta, permettendoti di ottenere risultati eccezionali.

Ottimizzare l'Uso dei Fertilizzanti Advanced Nutrients nella Coltivazione di Cannabis

Per massimizzare i risultati, seguire attentamente le istruzioni sulla confezione e personalizzare la quantità e la tipologia di fertilizzanti in base alle caratteristiche delle tue piante e alle condizioni ambientali. L'uso combinato di diversi prodotti Advanced Nutrients può migliorare ulteriormente la qualità e la quantità della tua coltivazione.

Acquista i Fertilizzanti Advanced Nutrients su mygrass.it per una Crescita Eccezionale della Cannabis

Ora che hai compreso l'importanza dei fertilizzanti Advanced Nutrients nella coltivazione di cannabis, visita mygrass.it per esplorare la vasta selezione di prodotti disponibili. Con la comodità degli acquisti online, puoi ricevere i tuoi fertilizzanti direttamente a casa tua, pronti per rivoluzionare la crescita delle tue piante di cannabis.

I fertilizzanti Advanced Nutrients rappresentano un investimento fondamentale per ogni coltivatore di cannabis che mira a ottenere raccolti abbondanti e di alta qualità. Scegli la qualità, scegli la crescita esplosiva, e scegli Advanced Nutrients per trasformare la tua coltivazione di cannabis in un'esperienza straordinaria.

La valutazione dei "migliori" prodotti Advanced Nutrients può variare a seconda delle esigenze specifiche delle tue piante, del tuo stile di coltivazione e del tipo di coltura che stai gestendo. Tuttavia, alcuni prodotti di punta di Advanced Nutrients sono noti per la loro efficacia e popolarità tra i coltivatori. Tieni presente che è sempre consigliabile leggere le istruzioni di ciascun prodotto e adattarli alle tue specifiche esigenze. Ecco alcuni prodotti noti di Advanced Nutrients:

Bloo, Micro, Grow (Sensi Bloom, Sensi Grow): Questi sono fertilizzanti base e completi progettati per le fasi di crescita e fioritura delle piante. Forniscono una gamma completa di nutrienti essenziali per ottimizzare la salute delle piante in tutte le fasi.

Big Bud: Questo è un integratore di fioritura che mira a promuovere la formazione di cime più grandi e più dense. Contiene ingredienti chiave come fosforo e potassio per stimolare la produzione di fiori.

Overdrive: Progettato per la fase finale della fioritura, Overdrive supporta il processo di maturazione delle piante, contribuendo a massimizzare la produzione di resina e oli essenziali.

Voodoo Juice, Tarantula, Piranha: Questi sono esempi di prodotti della serie "Ancient Earth" di Advanced Nutrients, che mirano a migliorare la salute delle radici e la biodiversità microbica nel terreno, favorendo una maggiore assorbimento dei nutrienti.

Rhino Skin: Questo prodotto è progettato per migliorare la struttura delle pareti cellulari, rendendo le piante più robuste e resistenti a stress come vento e patogeni.

Carboload: Un additivo che fornisce carboidrati alle piante, contribuendo ad aumentare la produzione di energia e migliorare la crescita complessiva.

Bud Ignitor: Progettato per stimolare la formazione di fiori, Bud Ignitor è utilizzato nelle prime fasi della fioritura per massimizzare la potenza delle cime.

Ricorda che la scelta dei prodotti dipenderà dalle esigenze specifiche della tua coltivazione e dalla fase del ciclo di crescita delle tue piante. Prima di utilizzare qualsiasi prodotto, consulta le istruzioni del produttore e considera eventuali adattamenti necessari in base alla tua situazione di coltivazione.

 

La Guida Completa ai Fertilizzanti BioBizz e Terricci: Come Ottenere il Massimo dalle Tue Piante

 

 

"La Guida Completa ai Fertilizzanti BioBizz e Terricci: Come Ottenere il Massimo dalle Tue Piante

 

Il mondo dell'orticoltura ha visto una crescente preferenza per metodi naturali e sostenibili, e i fertilizzanti BioBizz insieme ai terricci rappresentano una scelta eccellente per coloro che cercano di coltivare piante in modo eco-friendly. In questo articolo, esploreremo i vantaggi di utilizzare i prodotti BioBizz e i terricci, fornendo consigli pratici per massimizzare i risultati.

 

Perché scegliere BioBizz? I fertilizzanti BioBizz sono formulati con ingredienti biologici di alta qualità, garantendo una nutrizione ottimale per le tue piante. Sono privi di sostanze chimiche nocive, il che li rende ideali per chi desidera coltivare in modo naturale e sostenibile. Incorporare i prodotti BioBizz nella tua routine di cura delle piante contribuirà a stimolare la crescita e migliorare la salute complessiva delle tue coltivazioni.

 

 

La differenza che fa il Terriccio: Terra BioBizz di Qualità Il terreno svolge un ruolo fondamentale nella crescita delle piante, e il terriccio BioBizz è progettato per offrire un ambiente di coltivazione ottimale. Con una miscela bilanciata di nutrienti e substrati, il terriccio BioBizz fornisce alle tue piante una base solida per prosperare. Assicurati di scegliere il tipo di terriccio BioBizz adatto alle esigenze specifiche delle tue piante.

 

 

Come Utilizzare i Fertilizzanti BioBizz e i Terricci: Una Guida Passo-passo a. Valutare le Esigenze Nutrizionali: Ogni pianta ha esigenze nutrizionali specifiche. Consulta le linee guida di BioBizz per determinare il fertilizzante più adatto alle tue piante. b. Dosaggio Accurato: Segui attentamente le istruzioni di dosaggio. Un uso eccessivo di fertilizzanti può essere dannoso, quindi misura con precisione. c. Mix di Terriccio: Mescola il terriccio BioBizz con altri substrati se necessario, garantendo un ambiente di coltivazione ottimale.

 

 

I Vantaggi dell'Approccio Biologico a. Sostenibilità Ambientale: I fertilizzanti BioBizz sono realizzati con ingredienti sostenibili, riducendo l'impatto ambientale. b. Salute del Suolo: Gli elementi biologici migliorano la struttura del suolo e promuovono la salute a lungo termine.

BioBizz offre una gamma di prodotti organici adatti alla coltivazione della cannabis. Tuttavia, è importante notare che le esigenze specifiche delle piante di cannabis possono variare a seconda delle fasi di crescita, del substrato utilizzato e delle preferenze del coltivatore. Di seguito sono elencati alcuni dei prodotti BioBizz che sono spesso raccomandati per la coltivazione della cannabis:

 

BioBizz Bio-Grow:Utilizzo: Durante la fase di crescita.

Benefici: Contiene nutrienti essenziali per stimolare la crescita delle piante.

 

 

BioBizz Bio-Bloom:Utilizzo: Durante la fase di fioritura.

Benefici: Favorisce lo sviluppo dei fiori e contribuisce alla formazione di cime più grandi e dense.

 

 

BioBizz Top-Max:Utilizzo: Durante la fase di fioritura.

Benefici: Aiuta a aumentare la dimensione e la densità dei fiori, migliorando l'assorbimento dei nutrienti.

 

 

BioBizz Root-Juice:Utilizzo: Durante tutte le fasi di crescita.

Benefici: Favorisce lo sviluppo del sistema radicale, migliorando l'assorbimento dei nutrienti e la salute generale della pianta.

 

 

BioBizz Fish-Mix:Utilizzo: Durante la fase di crescita.

Benefici: Contiene nutrienti derivati ​​da pesce che favoriscono una crescita sana delle piante.

 

 

BioBizz Alg-A-Mic:Utilizzo: Durante tutte le fasi di crescita.

Benefici: Contiene alghe marine che forniscono nutrienti aggiuntivi e stimolano il sistema immunitario della pianta.

 

 

BioBizz Light-Mix o All-Mix (Terricci):Utilizzo: Come substrato per la coltivazione.

Benefici: Light-Mix è più leggero e adatto per i semi e le piantine, mentre All-Mix è più ricco e adatto per l'intero ciclo di vita della pianta.

 

Ricorda sempre di seguire le istruzioni di dosaggio fornite da BioBizz e di adattare i livelli di nutrienti in base alle esigenze specifiche delle tue piante di cannabis. È inoltre consigliabile monitorare attentamente le condizioni delle piante e apportare eventuali aggiustamenti in base alle risposte osservate.

Condividi storie di successo e testimonianze di coltivatori che hanno ottenuto risultati eccezionali utilizzando i fertilizzanti BioBizz e i terricci.

 

Incorporare i fertilizzanti BioBizz e i terricci nella tua routine di coltivazione è una scelta vincente per coltivatori che desiderano ottenere risultati eccezionali in modo sostenibile. Seguendo le giuste pratiche e dosaggi, sarai in grado di fornire alle tue piante l'ambiente ideale per prosperare. Sperimenta con fiducia e goditi i frutti di un approccio biologico alla coltivazione.

 

Il Boom dell'Olio di CBD: Tra Benefici, Usi e Nuove Normative

 

Negli ultimi anni, l'olio di cannabidiolo (CBD) ha guadagnato popolarità come prodotto versatile e potenzialmente benefico per la salute. Con il crescente interesse nei confronti del CBD, sia da parte dei consumatori che delle aziende, le normative stanno evolvendo per regolamentare questa nuova frontiera della commercializzazione.

Benefici e Usi dell'Olio di CBD

 

L'olio di CBD è un estratto naturale derivato dalla pianta di cannabis, ma a differenza del THC, un altro composto presente nella pianta, il CBD non ha effetti psicoattivi. Questo rende l'olio di CBD attraente per coloro che cercano i benefici terapeutici della cannabis senza l'intossicazione associata.

1. Proprietà Terapeutiche:

Numerose ricerche suggeriscono che il CBD possa avere proprietà anti-infiammatorie, analgesiche e ansiolitiche. Molte persone utilizzano l'olio di CBD per gestire il dolore cronico, l'ansia, l'insonnia e altre condizioni mediche.

2. Applicazioni Varie:

L'olio di CBD è disponibile in diverse forme, tra cui oli per il massaggio, creme, capsule e gocce. Alcuni lo utilizzano per migliorare il sonno, altri per alleviare il dolore muscolare o le condizioni della pelle.

Commercializzazione dell'Olio di CBD: Opportunità e Sfide

1. Crescita del Mercato:

Il mercato dell'olio di CBD è in rapida crescita, con aziende che offrono una vasta gamma di prodotti. Dai negozi di salute alle farmacie, l'olio di CBD è diventato un elemento comune nei scaffali, spingendo molte aziende a esplorare nuovi prodotti e formulazioni.

2. Sfide di Regolamentazione:

Nonostante il crescente interesse, la regolamentazione dell'olio di CBD è un terreno in evoluzione. Le leggi variano da paese a paese e, in alcuni casi, anche all'interno degli Stati federati. Questa varietà di normative crea sfide per le aziende che operano su scala internazionale.

Nuove Normative sull'Olio di CBD

1. Standardizzazione della Qualità:

Le autorità stanno lavorando per stabilire standard di qualità e sicurezza per l'olio di CBD. Ciò mira a garantire che i consumatori ricevano prodotti affidabili e che l'industria si sviluppi in modo responsabile.

2. Limiti di THC:

Molte normative stabiliscono limiti di THC consentiti negli oli di CBD per evitare effetti psicoattivi indesiderati. L'obiettivo è garantire che i prodotti siano sicuri e legali per l'uso.

3. Etichettatura Chiara:

Le normative richiedono spesso un'etichettatura chiara e accurata degli oli di CBD, specificando la quantità di CBD e altri ingredienti. Questo aiuta i consumatori a prendere decisioni informate.

Conclusioni

L'olio di CBD ha dimostrato di offrire benefici terapeutici significativi, aprendo nuove opportunità per l'industria e i consumatori. Tuttavia, la sua rapida crescita ha portato a sfide di regolamentazione che richiedono un'attenzione accurata. Con l'evoluzione delle normative, ci si aspetta che il settore dell'olio di CBD si stabilizzi, offrendo prodotti di alta qualità e sicuri per il consumo.

 

I vantaggi del CBD

Il cannabidiolo, uno dei componenti salutari della cannabis sativa, si rivela un valido alleato nel trattamento di diverse sindromi psicotiche e patologie infiammatorie dolorose.

 

Vantaggi della Cannabis Sativa e del cannabidiolo, noto anche come CBD: uno degli elementi attivi di questa pianta medicinale.

 

Innanzitutto, è importante sottolineare che il CBD non provoca effetti psicoattivi e, pertanto, non va confuso con la cannabis utilizzata per scopi ricreativi.

 

Il CBD è in grado di mitigare gli effetti psicotici di alcuni cannabinoidi, come tremori o battiti accelerati. Inoltre, agisce come antipsicotico e sembra offrire benefici nel trattamento di sindromi bipolari o di schizofrenia. Ha dimostrato efficacia anche nei casi di disturbo ossessivo compulsivo e disturbo post-traumatico da stress.

 

È particolarmente utile nel trattamento di sindromi infiammatorie e dolorose. La cronicizzazione di tali malattie, che impatta sia fisicamente che mentalmente sull'individuo, richiede l'impiego di rimedi che spesso superano le dosi standard, poiché il dolore tende ad aumentare la sua soglia di manifestazione con il tempo.

 

Il CBD ha dimostrato eccellenti proprietà analgesiche, riducendo le infiammazioni e agendo sui recettori con benefici neurologici. Funziona anche come anticonvulsivante: sebbene gli studi siano ancora nelle fasi iniziali, l'utilizzo del CBD in forme specifiche di epilessia ha già evidenziato effetti positivi, con una significativa riduzione delle crisi convulsive.

 

Il CBD mostra benefici in presenza di alcune forme tumorali, con la capacità di ridurre le masse cancerose, bloccare la proliferazione tumorale e limitare le metastasi. Inoltre, è un ottimo complemento per alleviare gli effetti collaterali delle terapie chemioterapiche, come nausea e vomito.

 

L'olio di canapa ricco di CBD si configura come un efficace rimedio per combattere l'acne. Il cannabidiolo agisce sulle ghiandole sebacee, inibisce la sintesi dei lipidi sulla pelle e mostra azioni antinfiammatorie e antibatteriche, ostacolando la proliferazione delle cellule adipose.

 

Il Cannabidiolo sul mercato

 

Nel mercato è possibile trovare diverse opzioni di prodotti derivati dalla canapa, come l'olio di CBD, pomate e unguenti, tutti con principi attivi estratti dal fiore di canapa, purificati da additivi chimici.

 

Il CBD è legale in gran parte d'Europa, sebbene ottenere una prescrizione possa essere talvolta un processo complesso. In Italia, stanno emergendo catene di negozi che offrono prodotti a base di cannabidiolo, destinati a migliorare la qualità di vita di coloro che devono affrontare quotidianamente patologie croniche, spesso invalidanti.

 

La cannabis sativa

La cannabis sativa è una pianta che richiede molta attenzione e cura durante la coltivazione. Esistono diversi metodi di coltivazione, ognuno con i propri vantaggi e svantaggi. Ecco alcuni dei metodi più comuni:

Coltivazione indoor: Questo metodo prevede la coltivazione della cannabis all’interno di una struttura chiusa, come una stanza o una serra. Questo metodo consente di controllare l’ambiente di coltivazione, come la temperatura, l’umidità e la luce, per ottenere una crescita ottimale delle piante. Tuttavia, richiede un investimento iniziale significativo per l’acquisto di attrezzature come luci, ventilatori e sistemi di irrigazione.

 

Coltivazione outdoor: Questo metodo prevede la coltivazione della cannabis all’aperto, in un giardino o in un campo. Questo metodo è meno costoso rispetto alla coltivazione indoor, ma richiede una maggiore attenzione alla gestione dell’ambiente esterno, come la temperatura, l’umidità e la luce solare. Inoltre, la coltivazione outdoor è soggetta a fattori ambientali come le condizioni meteorologiche e le malattie delle piante.

 

Coltivazione idroponica: Questo metodo prevede la coltivazione della cannabis in acqua, senza l’utilizzo di terreno. Questo metodo consente di controllare l’ambiente di coltivazione in modo preciso, ma richiede un investimento iniziale significativo per l’acquisto di attrezzature specializzate come pompe, serbatoi e filtri.

 

Coltivazione in terra: Questo metodo prevede la coltivazione della cannabis in terreno, come un giardino o un campo. Questo metodo è meno costoso rispetto alla coltivazione idroponica, ma richiede una maggiore attenzione alla gestione del terreno, come la fertilizzazione e la gestione delle malattie delle piante.

 

Coltivazione in serra: Questo metodo prevede la coltivazione della cannabis in una struttura chiusa, come una serra. Questo metodo consente di controllare l’ambiente di coltivazione in modo preciso, ma richiede un investimento iniziale significativo per l’acquisto di attrezzature specializzate come luci, ventilatori e sistemi di irrigazione.

 

Spero che questo articolo ti sia stato utile. Ricorda che la coltivazione della cannabis è soggetta a leggi e regolamenti locali, quindi assicurati di informarti sulla normativa vigente nella tua zona prima di iniziare la coltivazione.

 

I migliori fertilizzanti per la coltivazione della canapa

La cannabis sativa è una pianta che richiede molta attenzione e cura durante la coltivazione. I fertilizzanti sono un elemento essenziale per la crescita sana e vigorosa delle piante di cannabis. Ecco alcuni dei migliori fertilizzanti per la coltivazione della canapa:

 

CANNA Bio Flores: Questo fertilizzante biologico è certificato EKO SKAL ed è disponibile in diversi formati. Contiene tutti i nutrienti necessari per la fase di fioritura della pianta, come il fosforo e il potassio, e non contiene sostanze chimiche nocive 1.

 

Dutch Formula di Advanced Hydroponic of Holland: Questo fertilizzante sintetico è stato appositamente formulato per la coltivazione idroponica della cannabis. Contiene tutti i nutrienti necessari per la crescita sana delle piante, come l’azoto, il fosforo e il potassio, e può essere utilizzato in tutte le fasi della coltivazione 2.

 

Biomassa 100% di Biomagno: Questo fertilizzante biologico è prodotto con materie prime naturali e contiene tutti i nutrienti necessari per la crescita sana delle piante di cannabis. È adatto per la coltivazione in terra e in idroponica 2.

 

CANNABOOST Accelerator di CANNA: Questo fertilizzante sintetico è stato appositamente formulato per la fase di fioritura della pianta di cannabis. Contiene tutti i nutrienti necessari per la crescita sana delle piante, come il fosforo e il potassio, e può essere utilizzato in combinazione con altri fertilizzanti 1.

 

Herba Pro di Linea Herba: Questo fertilizzante biologico è prodotto con materie prime naturali e contiene tutti i nutrienti necessari per la crescita sana delle piante di cannabis. È adatto per la coltivazione in terra e in idroponica 2.

 

Grotek Organics Synergy di Grotek: Questo fertilizzante biologico è prodotto con materie prime naturali e contiene tutti i nutrienti necessari per la crescita sana delle piante di cannabis. È adatto per la coltivazione in terra e in idroponica 2.

 

Green Sensation di Plagron: Questo fertilizzante sintetico è stato appositamente formulato per la fase di fioritura della pianta di cannabis. Contiene tutti i nutrienti necessari per la crescita sana delle piante, come il fosforo e il potassio, e può essere utilizzato in combinazione con altri fertilizzanti 1.

 

TriPart® di Terra Aquatica: Questo fertilizzante sintetico è stato appositamente formulato per la coltivazione idroponica della cannabis. Contiene tutti i nutrienti necessari per la crescita sana delle piante, come l’azoto, il fosforo e il potassio, e può essere utilizzato in tutte le fasi della coltivazione 2.

 

MicroVita di Top Crop: Questo fertilizzante biologico è prodotto con materie prime naturali e contiene tutti i nutrienti necessari per la crescita sana delle piante di cannabis. È adatto per la coltivazione in terra e in idroponica 2.

 

Ricorda che la scelta del fertilizzante dipende dalle tue esigenze specifiche di coltivazione e dal tipo di pianta di cannabis che stai coltivando. Assicurati di seguire le istruzioni del produttore per l’uso corretto del fertilizzante.

 

5 consigli per mantenere la giusta umidità all’interno della growbox indoor

 

L’umidità è un fattore importante da considerare durante la coltivazione della cannabis. Una giusta umidità aiuta a prevenire la crescita di muffe e funghi, che possono danneggiare le piante. Ecco alcuni consigli per mantenere la giusta umidità all’interno della growbox indoor:

 

Monitora l’umidità: Utilizza un igrometro per monitorare l’umidità all’interno della growbox. L’umidità ideale per la coltivazione della cannabis è tra il 50% e il 60% 123

 

Ventilazione: Una buona ventilazione aiuta a ridurre l’umidità all’interno della growbox. Utilizza un ventilatore per far circolare l’aria all’interno della growbox.

 

Deumidificatore: Se l’umidità all’interno della growbox è troppo alta, utilizza un deumidificatore per ridurla. Ci sono diversi tipi di deumidificatori disponibili sul mercato, quindi scegli quello che meglio si adatta alle tue esigenze.

 

Acqua: L’acqua è un fattore importante da considerare quando si cerca di mantenere la giusta umidità all’interno della growbox. Utilizza acqua distillata o demineralizzata per ridurre il rischio di muffe e funghi.

 

Illuminazione: L’illuminazione può influire sull’umidità all’interno della growbox. Utilizza luci a LED o a basso consumo per ridurre la produzione di calore e mantenere l’umidità a livelli ottimali.

 

Ricorda che la coltivazione della cannabis è soggetta a leggi e regolamenti locali, quindi assicurati di informarti sulla normativa vigente nella tua zona prima di iniziare la coltivazione.

 

1: https://greenflower-growshop.it/temperatura-umidita-grow-box-valore-ideale-monitoraggio/ 2: https://growledlamp.it/growbox-temperatura-umidita/ 3: https://www.idroponica.it/umidita-grow-room-coltivazione-indoor_506.html

 

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La temperatura in fase di fioritura

 La temperatura è un fattore cruciale per la coltivazione della cannabis in serra, soprattutto durante la fioritura. Secondo CannaConnection1, la temperatura ideale per la fioritura della cannabis è tra 18-26°C. Durante la fioritura, le piante di cannabis prediligono temperature leggermente inferiori rispetto alla fase di crescita vegetativa. La temperatura ideale di notte è di circa 18°C.

Inoltre, Sensory Seeds2 suggerisce che la temperatura ideale durante la fioritura della cannabis dovrebbe essere compresa tra 18-26°C. La temperatura ideale a lampade spente dovrebbe essere di circa 13-18°C. L’umidità relativa dovrebbe aggirarsi intorno al 50%.

 

Per coltivare cannabis in serra, Krosagro3 suggerisce una temperatura compresa tra 70 e 80 °F. È meglio seminare i semi di cannabis all’inizio della primavera in serra. I semi germoglieranno a basse temperature. Ma fai attenzione a non raggiungere una temperatura inferiore a 33,8 °F poiché questa condizione impedirà la germinazione.

 

È importante mantenere una temperatura ideale nella grow room durante la fioritura per garantire che le piante di cannabis crescano e attuino la fotosintesi in modo efficiente. Tuttavia, le temperature elevate possono rallentare la crescita e attirare parassiti e malattie. D’altra parte, le temperature troppo basse possono impedire la germinazione dei semi e causare danni alle radici e al fogliame della pianta.

 

Per garantire una temperatura ideale nella grow room, è possibile utilizzare un sistema di riscaldamento o di raffreddamento. Inoltre, è possibile utilizzare un termostato per monitorare la temperatura e regolare il sistema di riscaldamento o di raffreddamento di conseguenza.

 

 

 

La temperatura in fase di fioritura

 La temperatura è un fattore cruciale per la coltivazione della cannabis in serra, soprattutto durante la fioritura. Secondo CannaConnection1, la temperatura ideale per la fioritura della cannabis è tra 18-26°C. Durante la fioritura, le piante di cannabis prediligono temperature leggermente inferiori rispetto alla fase di crescita vegetativa. La temperatura ideale di notte è di circa 18°C.

Inoltre, Sensory Seeds2 suggerisce che la temperatura ideale durante la fioritura della cannabis dovrebbe essere compresa tra 18-26°C. La temperatura ideale a lampade spente dovrebbe essere di circa 13-18°C. L’umidità relativa dovrebbe aggirarsi intorno al 50%.

 

Per coltivare cannabis in serra, Krosagro3 suggerisce una temperatura compresa tra 70 e 80 °F. È meglio seminare i semi di cannabis all’inizio della primavera in serra. I semi germoglieranno a basse temperature. Ma fai attenzione a non raggiungere una temperatura inferiore a 33,8 °F poiché questa condizione impedirà la germinazione.

 

È importante mantenere una temperatura ideale nella grow room durante la fioritura per garantire che le piante di cannabis crescano e attuino la fotosintesi in modo efficiente. Tuttavia, le temperature elevate possono rallentare la crescita e attirare parassiti e malattie. D’altra parte, le temperature troppo basse possono impedire la germinazione dei semi e causare danni alle radici e al fogliame della pianta.

 

Per garantire una temperatura ideale nella grow room, è possibile utilizzare un sistema di riscaldamento o di raffreddamento. Inoltre, è possibile utilizzare un termostato per monitorare la temperatura e regolare il sistema di riscaldamento o di raffreddamento di conseguenza.

 

 

 

COSA MI SERVE PER AVERE IL POLLICE VERDE?

Partendo dal presupposto che nessuno nasce imparato e che ogni momento è buono per apprendere qualcosa sulle piante che coltiviamo, perché non fare un breve prontuario del "pollice verde"?

La maggiore premura che possiamo avere quando coltiviamo è imparare a comunicare con le nostre piantine, reagendo con sensibilità e intelligenza alle loro richieste. Partiamo dall’acqua: la pianta ha bisogno di acqua, ma non deve annegare ne sopravvivere di stenti. Non c’è una regola per l’annaffiatura, perché la sua frequenza dipende da moltissimi fattori tra cui lo stadio di crescita della pianta, le condizioni di umidità e temperatura, il tipo di substrato, eccetera.

Considerate quindi sempre cicli di wet and dry perché l’acqua non deve stagnare (pericolo marciumi radicali e muffe), quindi aspettate che la terra nel vaso sia secca dopodiché innaffiate fino ad avere un po’ d’acqua nel sottovaso. Sensibilità e intelligenza, dicevamo, quindi OSSERVATE la vostra amica, se fa molto caldo il ciclo di wet and dry sarà più breve, se fa meno caldo, più lungo. Non annaffiate come degli ossessi. Osservate. Le piante hanno naturalmente bisogno di luce solare e per milioni di anni si sono adattate a utilizzare i mesi meno freddi per crescere maggiormente: se considerate di piantare un seme, assicuratevi che esso venga piantato all’inizio della bella stagione, da Marzo meteo permettendo, e che vi sia una lunga esposizione al sole; idealmente, tutte le ore di luce possibili in natura.

 

La germinazione è meglio avvenga coi primi tepori primaverili, mentre la fase di crescita può utilizzare appieno il calore del sole estivo. Se semini che è già estate, prendi in considerazione che i semi germinano tra i 20 e i 24 gradi Celsius; meglio farle germinare indoor.

Per piante in coltura intensiva, che hanno quindi una vita molto breve, prendere in considerazione di fertilizzare il terreno è un obbligo.

 

 

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I substrati perdono entro qualche settimana la loro efficacia, quindi è caldamente consigliata una linea di prodotti per ogni fase della pianta. Non c’è nessuna tabella di fertilizzazione, per quanto precisa e indispensabile, che possa sostituirsi alla pura osservazione: con l’esperienza imparerai a riconoscere i segnali che la tua pianta ti dà per scegliere con esattezza il tipo di nutrienti di cui ha bisogno in quel momento. Ogni pianta è una singola forma di vita irripetibile. Le piante non amano lo stress: trapianti non necessari, cambi del ciclo luce/buio, annaffiature troppo frequenti o scostanti, non aiuteranno la salute della pianta che, garantito, darà frutti meno corposi e sani. Prestate particolare attenzione all’inquinamento luminoso (outdoor: lampioni, indoor: spiragli nell’ambiente di coltivazione) perché le ore di buio devono essere tali.

 

La maggior parte dei semi dovrebbero nascere senza problemi e il rischio è che qualcosa possa andare storto per TROPPA attenzione. Come regola generale, utilizzate il sistema di germinazione che vi ha dato risultati più incoraggianti: squadra che vince, non si cambia!

Dopo aver lasciato reidratare il seme a bagno in un bicchiere d’acqua per 10/12h, potete metterlo nel cotone, nel rockwool, nel jiffy o direttamente nel vaso; non disturbatelo per vedere se sta bene, non toccatelo con le mani, assicuratevi che abbia umidità sufficiente e temperatura, come dicevamo, tra i 20 e i 24 gradi Celsius.

 

Non è necessario che vi sia luce perché i semi germinino, ma solo calore.

 

 

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COME FARE COLTIVAZIONE INDOOR, ECCO LA GUIDA

 

La coltivazione indoor è una pratica ormai diffusa a tutti i livelli, che garantisce ottimi risultati sia in termini di qualità che di quantità di raccolto, permettendo anche a chi non ha un balcone o un orto di sbizzarrirsi con fiori e piante aromatiche. Non tutti però conoscono i segreti per avere raccolti abbondanti e piante in perfetta salute: esplora con noi le tecniche dei professionisti in un viaggio affascinante che ti trasformerà in un grower che "non deve chiedere mai".

MyGrass è lieta di annunciare questo breve prontuario per svelare le differenze fra i principali metodi di coltivazione, i segreti più preziosi per creare e mantenere una coltivazione indoor, una rapida occhiata alle varietà di semi più comuni, alla loro classificazione e alcuni suggerimenti per ottenere il massimo dalla fioritura del tuo raccolto.

 

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L'OLIO DI NEEM

Insetti sulle vostre piante? Volete combatterli in modo naturale? Uno dei prodotti più utilizzati per combattere gli insetti è probabilmente l’olio di neem ma spesso non ci dà i risultati sperati e non ci lascia soddisfatti e pensiamo addirittura che non funzioni, ma è veramente così?

 

Che cos’è il neem? Il neem è un albero, nome scientifico Azadirachta indica e appartiene alla famiglia delle Meliaceae.

 

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L'albero di neem

 

È un albero sempreverde a crescita rapida originario dell'India e della Birmania, ma oggi lo si trova in tutta l'Asia tropicale e subtropicale, in Africa, Australia e Sud America. Fin dall’antichità ha suscitato grande interesse perché è sempre privo di parassiti. Questa particolarità è data dal fatto che tutte le sue parti: foglie, fiori, semi, legno, corteccia, rami e ramoscelli contengono diversi principi attivi, anche se la maggior parte è concentrata nei semi, che sono anche ricchi di olio, e da qui il nome olio di neem.

 

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Ramo di neem

 

Questi principi attivi gli conferiscono una difesa chimica interna, rendendolo immune ai parassiti. Quindi cosa è stato fatto? Questi principi attivi sono stati isolati e si è provato ad utilizzarli anche per la difesa delle altre piante! Si è scoperto che l’albero di neem contiene tantissimi principi attivi diversi tra cui: l'azadiractina, la nimbina, la nimbidina, la salanina, il salannolo, la quercetina, la gedunina e possiamo fermarci qui, perché tanto il più utilizzato, il più presente anche all’interno della pianta e quello con la migliore efficacia insetticida è appunto il primo, l’azadiractina.

 

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Neem: principi attivi

 

Questo è un limonoide triterpenoide complesso, con proprietà repellenti, insetticide, ovicide e larvicide e principalmente agisce contro gli insetti in 2 modi:

 

1. Ne scoraggia l’alimentazione

2. Ne regola la crescita

 

Adesso vediamo di capirli meglio.

 

 

Alimentazione

Prima di tutto, come funziona il comportamento alimentare negli insetti? Fondamentalmente gli insetti "annusano" il cibo, hanno una sorta di sistema olfattivo, ci sono dei sensori chimici, ad esempio nell'apparato boccale ma non solo, che sono sensibili allo zucchero (ricordiamo che la linfa delle piante è ricca di zuccheri), e questi sensori trasmettono direttamente al sistema nervoso centrale, all’insetto "viene fame" e mangia la nostra bella piantina.

L'azadiractina inattiva i recettori dello zucchero e stimola invece quelle dell’amaro, ingannando l'insetto a cui passa la fame e pensa che la pianta non sia commestibile. Se questo non dovesse bastare l’azadiractina provoca anche effetti secondari nell'intestino dell'insetto: viene ostacolato il movimento del cibo attraverso l’intestino e viene inibita la produzione di enzimi digestivi, insomma mangia, non riesce a digerire e muore.

 

 

Regolatore di crescita

Come funziona il ciclo vitale degli insetti? Gli insetti fanno l’ecdisi che da definizione, in biologia, è "il processo di perdita e di riformazione dello strato superficiale del tegumento" ovvero fanno la muta, cambiano la pelle come i serpenti e così passano dall’età giovanile all’età adulta.

 

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Ecdisi, l'insetto cambia la muta

 

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Ciclo vitale dell'insetto

 

L’azadiractina è strutturalmente simile agli ormoni degli insetti noti come ecdisoni, che sono appunto gli ormoni responsabili della muta. Quindi l’azadiractina agisce sul sistema endocrino degli insetti bloccando gli ormoni responsabili del controllo della formazione della nuova cuticola, la "pelle" insomma, e questo provoca anomalie nella muta, riduzione e ritardi nella crescita con conseguente aumento della mortalità. In più, interferendo su un equilibrio ormonale, causa anche sterilità sia nei maschi che nelle femmine, che quindi non faranno dei nuovi piccoli insetti affamati.

 

 

Utilizzo e consigli

Ora che abbiamo visto come agisce l’olio di neem, direi che è improbabile liberare le nostre piante dagli insetti dopo un singolo trattamento. L’olio di neem non uccide per contatto gli insetti e non li fa morire immediatamente dopo averlo ingerito. Ha un’azione lenta e di contenimento della popolazione di insetti. Quindi, il nostro consiglio per ottenere i migliori risultati dall’olio di neem è quello di utilizzarlo sulle piante in prevenzione, quando sono ancora senza parassiti e nebulizzarlo frequentemente una volta alla settimana preferibilmente quando le piante sono in ombra, perché come quasi tutti gli insetticidi è fotolabile, ovvero si degrada alla luce del sole.

 

Essendo un insetticida è importante anche utilizzarlo correttamente per rispettare gli insetti utili. Che effetto ha l’olio di neem sugli insetti impollinatori? Siccome il neem ha principalmente un’azione gastrica, piuttosto che per contatto, si può considerare sicuro per gli insetti utili, perché difficilmente lo ingeriranno visto che non si cibano delle piante.

 

Il neem funziona molto bene su moltissimi insetti tra cui: coleotteri (dorifora), rincoti (afidi e psilla), ditteri (minatrici fogliari e mosca dell’olivo), tisanotteri (tripidi) e lepidotteri (nottue), ma non su tutti, perché la tossicità dell’azadiractina viene contrastata da enzimi detossificanti prodotti dagli insetti perché purtroppo anche gli insetti si difendono.

 

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Coleotteri

 

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Rincoti

 

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Ditteri

 

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Tripide

 

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Nottua

 

Funziona molto bene sugli insetti a corpo molle, come gli afidi, e oltre agli insetti ha anche un leggero effetto repellente sugli acari, come il ragnetto rosso, che lo ricordiamo gli acari non sono insetti ma aracnidi, quindi tutta un’altra storia.

 

La versione del neem più conosciuta è quella liquida, sia concentrata che pronta da spruzzare entrambe ottenute dalla spremitura dei semi, ma ci sono dei prodotti più professionali, sempre naturali, estratti dall’albero di neem, dove però viene garantita la concentrazione dell'azadiractina in g/L ed hanno un'efficacia decisamente migliore. In ogni caso è bene intervenire nei primi stadi di sviluppo degli insetti e su popolazioni contenute.

 

Esiste poi anche un neem solido, sotto forma di farina o pellettato da miscelare direttamente al terreno, che oltre ad apportare qualche elemento nutritivo ci aiuterà a tenere lontani i fastidiosi insetti terricoli.

 

Per concludere un piccolo trucchetto: normalmente l’olio di neem viene spruzzato sulle nostre piante, ma in realtà l'azadiractina è molto ben assorbita dalle radici e attraverso lo xilema, il tessuto che trasporta l’acqua dalle radici alle foglie, viene distribuita in tutte le parti verdi della pianta.

 

Quindi il nostro consiglio: fate anche delle irrigazioni con acqua e azadiractina.

 

 

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COME FARE COLTIVAZIONE INDOOR, ECCO LA GUIDA

 

APPROFONDIMENTO SUI TESSUTI: RADICI E FOGLIE

Ora che abbiamo capito cosa sono le cellule vegetali, possiamo cercare di comprenderne la funzione, almeno nell’ambito di nostro interesse.

 

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Struttura della cellula vegetale

 

Prima di tutto non bisogna pensare alla cellula come ad una singola unità, ma al contrario è la loro aggregazione e interconnessione che permette di sviluppare i tessuti. L’insieme dei tessuti forma gli organi e diversi organi formano un individuo o nel nostro caso una pianta.

 

I tessuti non sono tutti uguali, anche se composti sempre da cellule. Possiamo avere due tipi di tessuti vegetali: i tessuti meristematici, che derivano dal tessuto embrionale, e i tessuti adulti, che non sono presenti nell’embrione, ma solo nelle piante adulte.

 

I meristemi primari sono presenti già nell’embrione, che è la piantina racchiusa nel seme e sono i responsabili della crescita in lunghezza. Il primo è all’apice del fusticino e produrrà generalmente foglie e rami, fino a quando la pianta non passerà allo stadio riproduttivo e darà origine ai fiori. Il secondo è sulla punta della radice e formerà la radice principale e la cuffia radicale.

 

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Approfondimento sui tessuti: meristemi primari

 

Queste cellule meristematiche, come anche quelle embrionali, a seguito dell’elevata divisione a cui vanno incontro, per aumentare di numero così che la pianta possa crescere, iniziano un processo di differenziamento. Spieghiamolo meglio. Le cellule iniziali sono tutte uguali, più precisamente indifferenziate, ma il loro destino non è prestabilito, ma solo in base alla posizione che andranno ad occupare nella pianta si specializzeranno per assolvere al loro compito. Ad esempio le cellule della foglia sono adatte a svolgere la fotosintesi mentre quelle del fusto di un abete fungono da sostegno.

 

Proviamo ad analizzare più nel dettaglio gli organi della pianta che più ci interessano: la radice e la foglia

 

 

Anatomia della radice

 

La radice è un organo che si sviluppa nel terreno ed è praticamente sempre invisibile ai nostri occhi, ma non per questo poco importante. Imparare a conoscerne la struttura e il funzionamento migliorerà sicuramente le nostre coltivazioni.

 

La radice proviene dall’apice radicale d’origine meristematica e la prima che si sviluppa viene chiamata radice primaria o principale. Da questa, col passare del tempo, si svilupperanno numerose radici laterali o secondarie, che a loro volta daranno origine ad altre radici laterali e così via, fino alla formazione dell’apparato radicale. Questa strategia di sviluppo permetterà alla pianta di esplorare la maggiore porzione di terreno possibile, assimilando l’acqua e le sostanze nutritive anche molto lontano da dove è posizionata e allo stesso tempo di ancorarsi saldamente al terreno per resistere a situazioni molto ventose o a carichi produttivi importanti.

Lo sviluppo più comune dell’apparato radicale viene chiamato a fittone, una sorta di piramide rovesciata, in cui la radice principale cresce maggiormente rispetto alle radici laterali sia in lunghezza che in larghezza. In alternativa, si può sviluppare un apparato radicale fascicolato, in cui la radice principale e le laterali si sviluppano uniformemente, tipico delle graminacee.

 

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Fittone Blog MyGrass

Radici fascicolate

 

Principali funzioni dell’apparato radicale:

– assorbimento d’acqua e nutrienti

– ancoraggio al terreno

– sito di accumulo di sostanza di riserva

 

Entrando più nel dettaglio possiamo individuare 3 zone fondamentali della radice: il meristema apicale (apice), la zona di differenziazione e la zona di struttura primaria, tutte caratterizzate da una diversa velocità di crescita e di differenziamento (Figura 3).

 

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Parti della radice

 

Intorno all’apice radicale abbiamo la cosiddetta cuffia, che ha semplicemente la funzione di proteggere la radice vera e propria dall’affetto abrasivo causato dalla penetrazione nel terreno. Semplicemente, man mano che la radice esplora il terreno le cellule esterne vanno incontro ad una rapida degenerazione, formando una sostanza mucillaginosa che riveste le particelle di suolo e ne facilita la penetrazione. Un’altra funzione interessante svolta dalla cuffia, o meglio dalle cellule situate nella sua parte centrale, è quella di percepire la gravita. Queste cellule sono caratterizzate dalla presenza di grossi granuli di amido, detti statoliti, che a causa della forza esercitata dalla gravità, si accumulano nella parte della cellula rivolta verso il basso, guidando la crescita della radice verso quella direzione. Questo fenomeno è conosciuto col nome di crescita geotropica positiva.

 

Sottostante la cuffia troviamo le cellule del meristema apicale che mantengono la caratteristica embrionale di dividersi rapidamente per mitosi, aumentando notevolmente il loro numero e permettendo alla radice di crescere. Man mano che si generano nuove cellule da questa divisione, quelle più "vecchie" rimangono indietro e compongono la zona di differenziazione. Questa è coinvolta nell’accrescimento della radice, ma non più per un aumento del numero cellulare, bensì per l’ingrandimento delle singole cellule. Infatti, il vacuolo contenuto all’interno assorbe molta acqua e di conseguenza spinge sulle pareti cellulari causandone l’allungamento per distensione. Questa zona viene chiamata anche zona liscia, per distinguerla da quella immediatamente superiore detta zona pilifera. I peli emessi da queste cellule non sono quasi mai visibili ad occhio nudo e grazie alle loro piccolissime dimensioni riescono ad esplorare anche i più piccoli interstizi del suolo e recuperare una maggiore quantità d’acqua e sali minerali. Sopra la zona pilifera si ha l’emissione delle radici laterali che fuoriescono dalla radice principale. Sia i peli radicali che le radici laterali costituiscono quella che viene definita zona di struttura primaria, in cui tutte le cellule hanno completato la loro crescita e differenziazione.

 

 

Curiosità

 

Non tutte le radici seguono l’andamento sopra descritto (come si dice: "Il mondo è bello perché vario"), ma subiscono sostanziali modificazioni. Una delle funzioni principali della radice è quella di accumulare sostanze di riserva e in alcune specie questa capacità è talmente sviluppata che le radici si presentano simili a bulbi e tuberi (che in realtà sono invece fusti modificati). Ne sono un esempio la dalia, la peonia e il mughetto.

 

 

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Radici di dalia Blog MyGrass

Radici di peonia Blog MyGrass

Radici di mughetto

 

La differenza con bulbi e tuberi è che ogni radice "tuberiforme", da sola, non ha la capacità di generare una nuova pianta (come facciamo normalmente coi bulbi e le patate) perché queste non presentano nessuna gemma ma portano la vegetazione all’altezza del colletto.

 

Ci sono poi radici definite carnose, che hanno notevole importanza nell’alimentazione umana come la carota, il ravanello e la barbabietola da zucchero. Queste accumulano grandi quantità di carboidrati, zuccheri e vitamine al loro interno aumentando la loro dimensione e consistenza.

 

In alcune radici tuberiformi possono essere accumulate molecole aromatiche conosciute fin dall’antichità per le loro proprietà biologiche come ad esempio il ginseng, i cui estratti possiedono proprietà antiossidanti, toniche e antinvecchiamento, tanto da ricevere l’appellativo di "radice di vita".

 

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Radice di Ginseng

 

 

Un altro esempio è la radice della curcuma, ricca di curcumina, una sostanza gialla che serve da base per la preparazione del curry usato in cucina.

 

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Radice di Curcuma

 

Conoscete tutti le mangrovie? La mangrovia marina è una pianta legnosa che cresce in terreni paludosi o vicino al mare dove subisce l’effetto delle maree o comunque in situazioni di sommersione completa del terreno. Ebbene, questa pianta ha sviluppato delle radici respiratorie, dette pneumatofori. Sono radici che crescono verso l’alto fino ad uscire dal terreno saturo d’acqua e recuperare l’ossigeno dall’aria. L’ossigeno è trattenuto dal tessuto particolare della radice stessa e viene reso disponibile alla pianta quando si trova in un momento di sommersione.

 

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Mangrovia marina

 

 

Anatomia della foglia

 

Le foglie sono sempre presenti in ogni pianta ma spesso tendiamo a considerarle tutte uguali, o comunque molto simili, mentre ognuna ha la sua particolarità. Ci sono infatti delle differenze strutturali, basti pensare alla foglia del basilico rispetto a quella di un pino, ma anche di fillotassi, ovvero di posizionamento sul fusto. Infatti se ad ogni nodo si inserisce una sola foglia abbiamo una fillotassi alternata, se se ne inseriscono due opposta, se ce ne sono più di due verticillata.

 

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Tipi di fillotassi

 

Nonostante tutte queste differenze, le principali funzioni della foglia rimangono la fotosintesi e la traspirazione. La forma della foglia più adatta a svolgere questi compiti è quella laminare, dove la foglia ha una certa larghezza ma è molto sottile, come una lastra o lamina appunto. In questo modo infatti la foglia presenta un elevato rapporto superficie/volume che le permette di effettuare intensi scambi con l’ambiente esterno. Essendo sottile verrà attraversata completamente dalla luce solare, che raggiungerà, anche se con minore intensità, quelle sottostanti. La parte espansa della foglia, detta anche lamina fogliare, permette di distinguere due facce, come una moneta. Avremo la faccia superiore, o adassiale, e la faccia inferiore, o abassiale. In quest’ultima metà sono ben visibili le nervature, che nel loro insieme costituiscono il sistema conduttore della foglia. Normalmente possiamo individuare una nervatura centrale, in rilievo, da cui si diramano le nervature secondarie più piccole che interesseranno la foglia nella sua totalità.

 

Anche se una foglia può sembrare molto sottile in realtà, tra l’epidermide della lamina superiore e quella inferiore è racchiuso il mesofillo, comprendente: l’epidermide fogliare, il parenchima clorofilliano, i fasci conduttori.

 

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Struttura della foglia

 

L’epidermide costituisce lo strato più esterno della foglia, quello a contatto con l’ambiente, con il quale regola tutti gli scambi gassosi. Infatti per la fotosintesi è necessario sia che la pianta assorba anidride carbonica (CO2) dall’esterno, ma anche che abbia la possibilità di espellere l’ossigeno (O2) prodotto in eccesso. Un altro passaggio di gas è dato dalla traspirazione, ossia la perdita di vapore acqueo, che è fondamentale per il trasporto dell’acqua e dei nutrimenti all’interno della pianta. Nonostante le cellule dell’epidermide siano impermeabilizzate, questi scambi sono possibili attraverso le aperture stomatiche (spazio delimitato dalle cellule di guardia che costituiscono gli stomi). Un’altra funzione è quella di permettere il passaggio della radiazione solare agli strati parenchimatici sottostanti, responsabili della fotosintesi. La radiazione solare potrebbe provocare un’eccessiva traspirazione da parte della pianta, ma ciò non avviene perché gli stomi sono normalmente più concentrati nella pagina inferiore rispetto a quella superiore.

 

In ultimo, anche se non certo per importanza, l’epidermide costituisce una sorta di barriera meccanica contro i possibili attacchi di insetti e altri organismi patogeni.

Nella maggior parte delle dicotiledoni, sotto la faccia adassiale della foglia è posizionato il parenchima a palizzata e al di sotto, rivolto verso la faccia abassiale, il parenchima spugnoso. Entrambi costituiscono il parenchima clorofilliano, ma differiscono morfologicamente. Il primo è il principale tessuto fotosintetico, costituito da cellule allungate molto ravvicinate che ricordando una sorta di palizzata, con scarsa presenza di spazi intercellulari. Il secondo ha cellule di forma irregolare, non posizionate secondo uno schema e al microscopio ricorda vagamente una spugna. Essendo posizionato al di sopra degli stomi, questa struttura ricca di spazi intercellulari, permette un rapido scambio delle sostanze gassose che vengono poi indirizzate verso le cellule a palizzata dove avverrà la fotosintesi.

 

Il sistema conduttore della foglia è costituito da nervature che in base al calibro sono divise in nervature maggiori e nervature minori. Le prime attraversano completamente il mesofillo trasportando acqua e nutrimenti assorbiti dalle radici e veicolati dal fusto tramite lo xilema, mentre le seconde trasportano i fotosintati (i prodotti della fotosintesi) tramite il floema.

 

Per concludere possiamo parlare in generale del fusto, ricordando le sue funzioni principali di sostegno e collegamento tra la radice e le foglie. L’acqua e le sostanze nutritive minerali assorbite dalla radice attraversano il fusto trasportate dal sistema conduttore, detto xilema, verso l’apice della pianta in direzione degli organi in accrescimento come foglie e fiori. I prodotti della fotosintesi, invece, sono trasportati da un altro sistema conduttore, il floema, dalla foglia, dove sono prodotti, verso il fusto e da qui verso gli organi in accrescimento.

 

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Xilema e Floema

 

 

A cura del Dott. in Scienze Agrarie Alessandro Maggioni

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COS'È LA CELLULA VEGETALE

 

Le cellule sono state scoperte solo nel 1664 da Robert Hooke, che osservò al microscopio una sezione di sughero e propose il termine cellula (piccola cella).

 

 

La definizione moderna di cellula è "minima unità biologicamente attiva, delimitata da una membrana selettiva, capace di autoriproduzione anche in assenza di altre cellule".

 

In realtà Hooke non stava osservando una cellula ma quello che rimane di un tessuto morto vegetale: la sua parete, il compartimento esterno alla membrana plasmatica presente in tutte le cellule vegetali.

 

Cellula MyGrass

Disegno di Hooke del sughero osservato al microscopio

 

Le cellule eucariote vegetali sono generalmente più grandi delle cellule animali, ma condividono con esse molti organuli e strutture estremamente simili. Hanno infatti entrambe le membrane (plasmatica, del nucleo e dei perossisomi), i mitocondri, i perossisomi, il nucleo, i ribosomi, il reticolo endoplasmatico, l’apparato del Golgi, i lisosomi e il citoscheletro. In aggiunta le cellule vegetali hanno una parete cellulare cellulosica, i vacuoli e i plastidi.

 

Cellula MyGrass

Cellula eucariotica vegetale

 

Parete cellulare: è costituita principalmente da cellulosa e racchiude la cellula limitandone il volume. Essendo semirigida contribuisce alla struttura della pianta seguendo anche l’aumento di volume delle singole cellule. Ha anche una funzione protettiva, di barriera contro l’ingresso dei patogeni delle piante. Non bisogna pensare però che le cellule siano isolate tra loro, infatti il succo cellulare (il citoplasma) di cellule adiacenti, è in collegamento attraverso dei canali, i plasmodesmi che permettono una distribuzione uniforme di acqua, ioni e altre molecole.

 

Vacuoli: sono una specie di bolla racchiusa da membrane e contenenti soluzioni acquose ricche di molte sostanze disciolte. Hanno diverse funzioni:

strutturale: il vacuolo occupa il 90% del volume cellulare, le sostanze in esso disciolte richiamano acqua per osmosi e fanno gonfiare la cellula che non scoppia perché provvista di parete. Si ottiene così il turgore che permette alla piante di sostenersi.

stoccaggio: i prodotti di scarto o tossici prodotti dalle cellule sono immagazzinati nel vacuolo. In questo modo le piante si proteggono dai loro predatori con sostanze velenose o semplicemente disgustose.

 

Plastidi: vi sono diversi tipi di plastidi con diverse funzioni. I più importanti sono i cloroplasti, contengono il pigmento verde della clorofilla e al loro interno avviene la fotosintesi. Ci sono poi i cromoplasti, che contengono i pigmenti rossi, arancioni e gialli che danno il colore agli organi delle piante come i fiori. Infine i leucoplasti che sono la sede di deposito e immagazzinamento dell’amido.

 

 

Dimensione delle cellule

 

La dimensione delle cellule varia da 0,1 nanometri fino a circa 50 cm, queste ultime sono ovviamente un’eccezione.

 

Perché le cellule sono sempre piccole?

Bisogna partire dalla geometria e introdurre il concetto di superficie relativa. Prenderemo come esempio un cubo.

 

La superficie relativa (SR) è data dal rapporto tra superficie totale del corpo (S) e il suo volume (V), conoscendo il lato (l) per il cubo la superficie si calcola come S=6l² mentre il volume V=l³ quindi:

 

SR= S/V → 6l²/ l³ → 6/l

 

Più il lato aumenta più la superficie relativa diventa piccola e viceversa. Un corpo ha una superficie relativa maggiore se è costituito da tante piccole unità piuttosto che da una sola entità grande, di volume pari alla somma di quelle piccole.

 

Cellula MyGrass

Volume e superficie della cellula

 

Più una cellula è piccola, più ha un rapporto superficie volume elevato, che le permette di ottimizzare gli scambi con l’esterno attraverso la sua superficie sia per immagazzinare nutrienti che per espellere gli scarti. La materia vivente contenuta nelle cellule può mantenersi tale solo se riceve materiali dall’esterno e se si libera dai rifiuti che produce, quindi solo se può effettuare scambi con l’esterno.

 

La quantità di scambi necessaria ad una cellula è proporzionale alla quantità di materia vivente che la costituisce, quindi al suo volume, mentre la quantità di scambi possibile è proporzionale alla superficie di contatto con l’ambiente esterno.

 

 

A cura del Dott. in Scienze Agrarie Alessandro Maggioni

 

COSA SONO LE MICORRIZE E I FUNGHI SIMBIONTI

 

Le radici delle piante superiori possono essere sede di simbiosi con altri organismi, la più comune è ad opera di funghi e prende il nome di micorrizia.

 

Questa associazione mutualistica è di reciproco vantaggio per gli organismi coinvolti: la pianta fornisce ai funghi simbionti i carboidrati prodotti con la fotosintesi, indispensabili al loro metabolismo, ma che essi non sono in grado di sintetizzare; i funghi micorrizici, a loro volta, metabolizzano gli elementi minerali presenti nel suolo e li rendono disponibili alle radici della pianta.

 

 

Le specie conosciute sono circa 150 e sono in grado di colonizzare circa il 95% delle specie vegetali. Colonizzano gran parte delle specie di interesse agrario e forestale: piante erbacee, da frutto, latifoglie e conifere.

 

Le micorrize si suddividono in due grandi gruppi: ectomicorrize ed endomicorrize, in base al tipo di interazione che il fungo realizza con la radice. Nelle ectomicorrize filamenti di cellule del fungo, chiamati ife, formano un rivestimento intorno all’apice radicale e da qui penetrano nei tessuti sottostanti invadendo gli spazi intercellulari, ma non penetrando all’interno delle cellule. Il sistema radicale di una pianta ben colonizzata può essere ricoperto da ife fungine a tal punto che le radici possono non entrare in contatto con il terreno (Figura 1A). Nelle endomicorrize, invece, le ife raggiungono l’endoderma penetrando attraverso le cellule e gli spazi intercellulari del parenchima corticale. All’interno possono formare delle strutture ovidali dette vescicole e delle strutture ramificate dette arbuscoli. Esternamente il mecelio può espandersi fino a qualche centimetro (Figura 1B).

 

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Ectomicorrize e endomicorrize

 

Nel tipo più comune, VAM (micorrize vescicolo-arbuscolari) il fungo, che cresce nel terreno, penetra nelle cellule radicali dove forma strutture ramificate (arbuscoli). È negli arbuscoli che avvengono gli scambi nutrizionali: il fungo assorbe gli elementi nutritivi dal terreno, in particolare il fosforo, il potassio, l’azoto e alcuni microelementi e li cede alla piante per riceverne in cambio linfa elaborata. La formazione di micorrize conferisce alla pianta una maggiore capacità di assorbimento dell’acqua e la protezione dall’attacco di alcuni patogeni radicali. La somma di questi effetti garantisce una crescita migliore delle piante micorrizate.

 

Nelle "micorrizosfera" (ambiente esplorato dall’apparato radicale micorrizato) si creano condizioni particolarmente favorevoli alla vita di numerosi microrganismi utili. Tra questi citiamo gli azotofissatori (rizobi, azotobacter), i PGPR (plant growth promoting rhizobacteria) come ad esempio Pseudomonas, i solubilizzatori dei sali di fosforo (Bacillus megaterium), gli antagonisti dei nematodi (Arthrobotrys) e dei funghi patogeni (Trichoderma). Questi microrganismi svolgono la loro specifica azione che viene messa a disposizione della pianta e sfruttata in modo massivo grazie al grande apparato radicale generato dalle micorrize. Pertanto è evidente che i migliori risultati per le colture si ottengono dall’associazione radici-micorrize-microrganismi utili. L’effetto della micorrizazione è essenzialmente un’enorme moltiplicazione della superficie e del volume radicale (sino a sette volte in più rispetto ad un apparato radicale non micorrizato).

 

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Apparato non micorrizato e apparato micorrizato

 

Lo sviluppo delle micorrize è condizionato dal pH del terreno. L’intervallo ideale di pH è di 6-7,5 per quanto riguarda le micorrize arbuscolari. Gli effetti della micorrizazione sono evidenti dopo 20-30 giorni dall’inoculo.

 

Principali effetti delle micorrize:

– Incremento della capacità di assorbimento dei nutrienti. Ciò è dovuto alla costituzione di un ulteriore apparato di assorbimento per la pianta (rete di ife extraradicali) che possiede una più alta capacità di «sfruttamento» del suolo. Le ife extraradicali, avendo un diametro inferiore a quello delle radici fini, riescono a penetrare in pori di piccole dimensioni; esse si sviluppano anche su maggiori distanze superando eventuali zone povere di nutrienti. Vengono così migliorati gli assorbimenti di tutti gli elementi nutritivi e dell’acqua. In particolare la simbiosi micorrizica favorisce gli assorbimenti di macro (P, N, K, Ca, Mg) e micronutrienti (Cu, Zn, Fe), elementi che vengono trasportati a livello dell’arbuscolo e da questo ceduti alla pianta.

 

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Rete di ife extraradicali

 

– Maggiore resistenza alla siccità e resistenza a livelli di salinità elevati. Le micorrize incrementano anche la tolleranza delle piante a condizioni di limitato stress idrico e salino, come risultato di un incremento della conducibilità idraulica delle radici, di un miglioramento della regolazione degli stomi e del potenziale osmotico cellulare e di una maggiore capacità di estrazione dell’acqua per una più elevata superficie di contatto del sistema ife-radici con le particelle del suolo.

 

– Parziale effetto di barriera meccanica nei confronti di funghi patogeni e alcune specie di nematodi. Infatti è stato osservato che la colonizzazione radicale da parte dei funghi micorrizici arbuscolari determina un cambiamento di natura fisiologica e biochimica nelle cellule dell’apparato radicale. Diversi studi hanno mostrato che la micorrizazione induce un incremento della produzione e dell’accumulo di composti fenolici nelle pareti cellulari delle radici. Ciò determina una maggiore rigidità delle pareti cellulari e una loro minore digeribilità da parte degli enzimi degradativi di alcuni patogeni fungini.

 

Di norma si consiglia l’applicazione di inoculi fungini alla semina o al trapianto al fine di permettere l’instaurarsi del rapporto di simbiosi già nelle prime fasi del ciclo colturale. Nel primo caso l’inoculo può essere mescolato al substrato prima della semina in vaso. Nel secondo caso, al trapianto, l’inoculo va collocato immediatamente sotto la piantina il più vicino possibile all’apparato radicale, in modo tale che il contatto tra l’inoculo e le radici favorisca una rapida micorrizazione. Alcuni formulati polverulenti sono commercializzati per applicazione mediante l’acqua d’irrigazione permettendo di semplificare l’applicazione sulle colture e di effettuare anche successivi richiami in copertura.

 

A cura del Dott. in Scienze Agrarie Alessandro Maggioni

 

 

Bibliografia

Rea E., Tullio M., (2001) – Arbuscolar Mycorrhizae: a natural answer to fertilisation need. Recent Res. Devel. Plant Biology, 1:1.

Rea E., Bragaloni M., (1997) – Protagonisti dell’agricoltura sostenibile: i funghi vescicolo-arbuscolari. Bollettino dell’Associazione micologica ed ecologica romana, 41-42; 41-48.

Sansovini S., Costa G., Gucci R., Inglese P., Ramina A., Xiloyannis C., (2012) Arboricoltura Generale. Patron Editore, Bologna, Italy, p. 536.

Whipps J.M. (2004) – Prospect and limitations for mycorrhizas in biocontrol of root pathogens. Canadian Journal of Botany, 82: 1198-1227.

 

 

 

I SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE

 

Il termine substrato di coltivazione è normato dalla legge (Dlgs 217/2006) ed "identifica tutti i prodotti a base di torba e non, a componente singola o costituiti da miscele di materiali diversi". Soprattutto a fini pratici sono chiamati "terricci", con un evidente richiamo ai terreni agricoli, con cui i substrati di coltivazione attuali hanno poco a che vedere.

 

 

Nei substrati torboso-composti vi è la presenza di materiali inorganici (inerti) i quali concorrono, con le loro proprietà, a determinare le caratteristiche fisiche e chimiche ideali per l’uso a cui sono destinati, ovvero la crescita delle piante.

 

Vediamo qualche altra definizione.

 

■ Ammendanti: sono materiali in grado di migliorare le proprietà fisiche, chimiche e biologiche dei suoli (letame, compost di buona qualità, le cortecce e anche le torbe).

■ Torba: la torba è il risultato della parziale decomposizione, in ambiante saturo d’acqua, di diverse specie vegetali, tra cui predominano i muschi (rappresentati in massima parte da sfagni). Presenta un contenuto minimo di sostanza organica pari al 30%.

 

MyGrass Blog Sfagno

Sfagno, un tipo di muschio

 

■ Compost: si ottiene tritando più o meno finemente residui organici derivanti dalla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, e /o scarti agricoli (sfalci, potature, ecc.). Dopo la macinazione nei cumuli si instaura una fermentazione che produce la formazione di sostanza organica umificata.

Vantaggi: economico, peso specifico maggiore. Svantaggi: Alto contenuto in Na/Cl (Sodio/Cloro), metalli pesanti, scarsa porosità, mancanza di standardizzazione delle proprietà.

■ Argilla espansa: si ottiene scaldando a 700-1000°C noduli di argilla umida. Usata per le piante in idrocoltura.

■ Perlite: sabbia silicea vulcanica riscaldata a 1000°C in modo da farla gonfiare (fino a 20 volte il volume iniziale). Leggera, di diversa granulometria (1,5-2,5mm). Molto utilizzata da sola o in miscuglio con torba o fibra di cocco. A pH molto acidi può cedere alluminio.

■ Lana di roccia: Prodotta per fusione a 1500°C di silicati di alluminio, calcio, magnesio e coke. Disponibile in manufatti (lastre, cubetti) o in forma granulare.

■ Fibra di cocco: deriva dalla lavorazione delle noci di cocco ed è un sottoprodotto dell’industria dell’estrazione della fibra.

Vantaggi: più stabile della torba, è riciclabile ed è una risorsa rinnovabile. Svantaggi: Alto contenuto in Na/Cl (Sodio/Cloro), livello di saturazione della CSC, può sequestrare nutrienti all’inizio. Ritenzione idrica scarsa per la fibra ed il cippato; eccessiva del midollo. Reazione pH intorno al 6-6.5, minore capacità di ristringimento della torba.

■ Pomice: materiale di origine vulcanica. Molto poroso (elevata porosità interna), trattiene poco l'acqua. Impiegata in miscugli con torba bionda e/o bruna. Ha 7 classi di granulometria (da 0-4 a 15-40 mm), in genere si usa 4-7 mm. Ha una CSC bassa. Struttura poco stabile.

■ Zeolite: è un minerale di origine vulcanica con una struttura molecolare estremamente regolare e cava all’interno; aumenta la ritenzione idrica riducendo il numero di irrigazioni. Aumentando lo scambio cationico con rilascio di macroelementi, utile per aumentare la CSC di un substrato.

 

 

Un interessante e completo video riguardo i substrati disponibili, lo puoi trovare sul canale Youtube di MyGrass. Non perderlo!

 

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Proprietà chimico-fisiche

■ pH: indica il grado di acidità o basicità di un substrato, misurando la concentrazione di ioni idrogeno (H+) presenti in soluzione acquosa in cui è disperso il substrato stesso. Può assumere valori compresi tra 0 e 14, più elevata la concentrazione di H+ minore è il pH (acidità) e viceversa (basicità). I substrati per la natura dei costituenti hanno pH che variano da 3, per le torbe di sfagno, a 8 per perlite e argilla espansa. Il pH finale di un substrato quindi, dipende dal tipo di componenti e dalle loro proporzioni. Nel corso del suo impiego il pH di un substrato si modifica drasticamente. È un parametro fondamentale in quanto incide sulla solubilizzazione/insolubilizzazione dei nutrienti. Occorre chiarire che poiché la principale fonte di nutrienti per le piante allevate in contenitore, cioè in vaso, è rappresentata dai concimi aggiunti, il pH non assume lo stesso rilievo, come fattore di regolazione della biodisponibilità (biodisponibilità: presenza dei nutrienti in forma solubile nella soluzione circolante e perciò potenzialmente assorbibili da parte del sistema radicale) dei nutrienti, che ha per i suoli.

 

MyGrass Blog influenza del pH sui nutrienti

Influenza del pH sulla biodisponibilità dei nutrienti nel suolo

 

Ne consegue, che a parte casi di piante particolarmente esigenti, è possibile allevare piante in substrati aventi un ampio range di pH, a condizione però che macro e micronutrienti siano apportati nel giusto dosaggio e in corretto rapporto tra loro.

 

■ Effetto dei fertilizzanti e dell’acqua irrigua

La reazione (pH) dei substrati può cambiare anche notevolmente durante l’impiego, a causa della solubilizzazione e successivo assorbimento radicale dei concimi eventualmente aggiunti ai substrati, delle caratteristiche delle acque di irrigazione e dalla concimazione effettuata durante la coltura. L’azoto è l’elemento che maggiormente influenza il pH e la sua forma chimica è determinante nel modificarlo in una direzione o in quella opposta. In forma nitrica tende ad alcalinizzare il mezzo, in forma ammoniacale, di contro, lo acidifica. Delle modificazioni sono indotte dall’attività radicale, ma rimangono percepibili nella parte di substrato direttamente a contatto con le radici e difficilmente si diffondono in tutto il volume del vaso.

 

■ EC o conducibilità elettrica: la misura della conducibilità elettrica (EC) fornisce una buona stima del contenuto in sali, in quanto gli ioni in soluzione acquosa conducono la corrente elettrica. La loro concentrazione influenza direttamente la componente osmotica del potenziale dell’acqua, fattore dal quale dipende la sua disponibilità per le piante. È questo il motivo del grande interesse che riveste il grado di salinità dei substrati: non tanto per la presenza di sali di per sé, quanto per il loro effetto sull’assorbimento dell’acqua da parte delle radici. Questo porta all'"appassimento fisiologico".

Restando in range di concentrazione tollerato dalle piante, la misura della conducibilità elettrica è un utile indicatore di fertilità del substrato. È noto che le piante recuperano i nutrienti necessari al loro sviluppo quasi esclusivamente dalla soluzione presente nel sistema poroso dei substrati, che è rifornita in seguito alla cessione di sali da parte dei materiali, alla solubilizzazione dei concimi a rilascio controllato e all’apporto diretto di sali con l’acqua irrigua. I fattori di output sono invece il dilavamento e soprattutto l’assorbimento vegetale. Detto questo si evince come la conducibilità elettrica sia un parametro che varia nel tempo e nello spazio (diversi valori a diverse profondità del vaso).

 

■ Capacità di scambio cationico (CSC) e potere tampone

Stima della quantità di cationi (ioni con carica positiva) che neutralizzano la carica elettronegativa dei colloidi del suolo. La carica negativa è conferita da argille e sostanze umiche.

I cationi che neutralizzano la carica elettronegativa dei colloidi sono: Ca++ (70-80%), Mg++ (10-15%), K+ (2-5%) e Na+ (<1%).

I cationi assorbiti sul complesso di scambio sono in equilibrio dinamico con quelli presenti nella soluzione circolante del suolo.

 

CSC: bassa (<10) media (10-20) alta (>20).

 

I substrati come i suoli hanno superfici dotate di carica elettrica negativa, che induce un addensamento di ioni di carica opposta intorno alle superfici, con conseguente riduzione della loro mobilità. Si dispongono ioni calcio, magnesio e potassio che vengono in tal modo preservati da un possibile allontanamento con l’acqua di dilavamento. La quantità di ioni suscettibili ad essere trattenuti o assorbiti con questo meccanismo è detta CSC. Il termine scambio sta a significare la possibilità che hanno gli ioni assorbiti di essere scambiati con altri ioni aventi carica dello stesso segno e così rendersi disponibili all’assorbimento radicale.

 

MyGrass Blog scambio cationico

Capacità di scambio cationico

 

Nei substrati i materiali più ricchi di cariche superficiali sono le torbe e alcuni componenti inorganici come zeoliti e vermiculiti (le torbe hanno cariche pH dipendenti --> CSC ha valori maggiori all’aumentare del pH e per la densità delle cariche superficiali assorbono preferibilmente ioni bivalenti come Ca++ e Mg++ mentre le argille che hanno una carica più distribuita assorbono preferibilmente ioni monovalenti). Nei substrati la CSC è praticamente inesistente, per questo motivo il fosfato non viene trattenuto. Nei suoli, infatti, tende a immobilizzarsi, mentre nei substrati mantiene la sua mobilità. Un substrato con una buona CSC è da preferire ma è un parametro che non bisogna sopravvalutare soprattutto quando si lavora con concimi a cessione controllata. Queste cariche negative tendono ad adsorbire anche gli ioni H+, impedendo veloci diminuzioni in seguito all’acidità indotta dai fertilizzanti o dall’attività radicale.

 

 

Proprietà fisiche e idrologiche

■ Granulometria: con il termine granulometria (tessitura) si intende la distribuzione dimensionale delle particelle solide, mentre per struttura si intende l’attitudine delle particelle ad aggregarsi tra loro per formare particelle a dimensione maggiore: entrambe queste caratteristiche fisiche concorrono a determinare la porosità totale, la sua distribuzione in micro-macropori e di conseguenza la quota occupabile dall’aria e dell’acqua d’irrigazione nelle diverse condizioni idriche. In un substrato di coltivazione, a differenza di un suolo, l’attitudine delle particelle ad aggregarsi è un fenomeno secondario, pertanto la porosità è più strettamente legata alla sola granulometria. I substrati di coltivazione sono composti da diverse miscele di materiali caratterizzati dalle forme più diverse, ciascuna delle quali con una propria ripartizione dimensionale delle particelle, la cui reciproca distribuzione spaziale e relazione influenza la porosità.

 

MyGrass Blog disposizione delle particelle

Disposizione delle particelle

 

In un substrato le particelle più piccole si interpongono negli spazi lasciati liberi da quelle più grandi. Le capacità per l’aria e per l’acqua hanno tra loro una relazione complementare che è in stretto rapporto con la granulometria: al crescere della dimensione delle particelle diminuisce la capacità per l’acqua e aumenta quella per l’aria e viceversa. La capacità per l’acqua delle torbe, e in generale dei materiali organici, è condizionata principalmente dalle particelle aventi dimensione inferiore a 1mm.

 

MyGrass Blog dimensioni delle particelle

Dimensione delle particelle

 

La fibra di cocco invece, a parità di distribuzione granulometrica, ha una maggiore capacità per l’aria e una minore per l’acqua facilmente disponibile. Questo è dovuto alla microstruttura della fibra di cocco le cui particelle possiedono, a parità di dimensione, una porosità superficiale relativa superiore rispetto alla torba, che invece possiede una porosità interna superiore. È un parametro mai riportato in etichetta ma è molto utile per dare una prima sintetica informazione circa l’utilizzo più appropriato (specie coltivata, sistema di coltivazione, ecc).

 

■ Porosità totale: la porosità e l’equilibrata distribuzione delle dimensioni delle cavità che la costituiscono, sono le caratteristiche fisiche più importanti di un substrato, in quanto influenzano tutti gli aspetti della crescita delle piante in contenitore. Una porosità che garantisca alle radici scambi gassosi adeguati si riflette su un ottimale assorbimento d’acqua e nutrienti. La porosità totale è la differenza tra il volume del substrato e il volume occupato dalla materia solida, corrisponde quindi al volume che può essere occupato da aria o acqua. La porosità totale, dal punto di vista funzionale, viene suddivisa in porosità per l’aria e porosità per l’acqua.

 

MyGrass Blog porosità totale

Porosità totale

 

In relazione alle dimensioni delle cavità che la costituiscono, nella porosità si distinguono macropori e micropori, questi ultimi responsabili del trattenimento dell’acqua per fenomeni legati alla capillarità dopo l’allontanamento per drenaggio dell’acqua libera o gravitazionale. Nei substrati i macropori, pori con diametro superiore ai 300 µm, sono normalmente occupati dall’aria e risultano cruciali per gli scambi di O2 e CO2, i pori con diametro 60 – 300 µm trattengono l’acqua facilmente disponibile mentre quella contenuta nelle cavità 30 – 60 µm costituisce la frazione più fortemente trattenuta (o acqua di riserva), infine nei pori con dimensione compresa tra 0,2 – 30 µm è presente la quota di acqua indisponibile per le piante.

 

MyGrass Blog micro e macropori

Micro e macropori

 

Molti materiali sono caratterizzati da porosità interna che può essere considerevole (torba, vermiculite, cortecce di pino, fibra di cocco) o pressoché assente (sabbia); la porosità totale è quindi costituita da porosità interparticellare (gli spazi tra le particelle) e da porosità intraparticellare data dagli spazi interni.

 

I substrati di coltivazione devono possedere una porosità molto più elevata rispetto a quella di un terreno agrario.

 

Torba bionda >95% porosità, torba bruna 92-95% porosità, torba umificata <92% di porosità.

 

Ora vediamo di rendere tutte queste nozioni utili nella pratica: perché scambi gassosi, conduttività idraulica e capacità di ritenzione idrica siano adeguati, è necessaria un’equilibrata distribuzione di macropori e micropori in funzione anche dell’altezza del contenitore. In serra, con le frequenti irrigazioni, molta porosità viene occupata dall’acqua. Questo riduce la diffusione dei gas e può condurre a insufficiente areazione, per questo motivo la capacità per l’aria è una caratteristica di rilevanza particolare, poiché l’apporto idrico può essere più facilmente modulabile attraverso la frequenza delle irrigazioni. Un’importante caratteristica della porosità di un substrato posto in contenitore è legata alla sua stabilità nel tempo.

Variazioni della porosità totale e della ripartizione, nel corso della coltivazione, sono dovuti a numerosi fattori: la crescita delle radici che crescendo occupano i pori, la decomposizione della sostanza organica che induce fenomeni di restringimento e riduzione granulometrica, la riduzione di dimensione delle particelle, per frantumazione di materiali fragili come la perlite, la migrazione nel contenitore delle particelle più fini verso il basso in seguito all’irrigazione. Per questi motivi, per coltivazioni che durano per lunghi periodi, è meglio utilizzare materiali che prediligano la porosità dell’aria.

 

■ Curva di ritenzione idrica: la tensione con cui l’acqua è trattenuta da un solido poroso e che rappresenta la forza che deve essere esercitata dalle radici per assorbire acqua dal mezzo di crescita, viene definita potenziale idrico ed esprime il lavoro necessario per estrarre una quantità unitaria di acqua trattenuta dal sistema.

 

Il potenziale idrico totale è dato dalla somma di 3 componenti:

• Potenziale matriciale (connesso ai fenomeni di adesione, coesione e capillarità che si determinano a livello della microporosità 30-50µm)

• Potenziale gravitazionale (dovuto alla forza di gravità)

• Potenziale osmotico (legato alla concentrazione di soluti nel mezzo liquido).

 

Nei substrati di coltivazione, poiché le acque d’irrigazione e fertirrigazione hanno bassi valori di salinità, il potenziale osmotico viene considerato ininfluente. L’acqua libera pura ha potenziale idrico pari a 0 e quindi il potenziale idrico del substrato sarà negativo, più asciutto sarà il substrato più negativo sarà il potenziale idrico e tanto maggiore sarà la forza di suzione necessaria alle radici per estrarre l’acqua. Le relazioni che si instaurano tra acqua e substrato vengono tipicamente descritte attraverso una curva di ritenzione idrica nella quale vengono rappresentate le quantità di acqua trattenute alle diverse tensioni, espresse come percentuali del volume apparente secco.

 

All’aumentare della tensione il volume d’acqua diminuisce mentre aumenta quello gassoso.

 

MyGrass Blog curva di ritenzione idrica

Curva di ritenzione idrica

 

BD: dal punto di vista agronomico rappresenta il volume d’acqua facilmente assorbibile dalle radici.

DF: volume d’acqua di riserva, definisce la capacità del substrato di contenere lo stress idrico.

BF: acqua disponibile, per le esigenze delle piante.

CA: capacità per l’aria, è importante perché se troppo basso si rischia asfissia radicale.

 

Ciascun substrato e ogni materiale che entra nella composizione di un mezzo di coltivazione possiede una propria curva di ritenzione idrica.

 

Valori ottimali per un substrato di coltivazione:

• Porosità totale: 60-85%

• Capacità per l’aria: 10-30%

• Acqua disponibile: 45-65%

• Acqua non disponibile: 25-35%.

 

 

Rapporti acqua/aria/substrato

Quando si considerano i rapporti tra substrato/aria/acqua non bisogna dimenticare che questi sono influenzati dal fatto che avvengono in un contenitore. In campo infatti, l’acqua apportata in superficie si muove in risposta alla pressione gravitazionale, che la spinge verso il basso, e a quella matriciale (determinata dalle caratteristiche delle particelle solide e dalla forma e dimensione dei pori tra le particelle) che tende ad attrarla e trattenerla.

 

In campo, poiché la pressione matriciale è maggiore nelle zone più asciutte collocate in profondità, l’acqua prosegue il suo movimento verso il basso richiamata da condizioni di maggiore secchezza. Quando il movimento verso il basso rallenta, tanto da non essere più facilmente percepito in superficie, si considera raggiunta nel suolo la capacità di campo.

In contenitore la situazione è differente: quando l’irrigazione viene interrotta al raggiungimento della saturazione, la forza di gravità continua ad agire sull’acqua forzandola verso il basso cosicché l’acqua abbandona i macropori superficiali, saturando il fondo del vaso, al di sotto del quale non c’è altro substrato che la richiami più in profondità come accade in campo. In contenitore la pressione matriciale esercitata dalle particelle del substrato e dalla microporosità determina il fenomeno della risalita capillare, che può essere espressa come una colonna d’acqua che può essere trattenuta contro la gravità dal substrato e la cui altezza è legata strettamente alla dimensione dei pori (più sono piccoli più la colonna è alta). Fino a che l’altezza della colonna di acqua applicata con l’irrigazione è maggiore dell’altezza dell’acqua che il substrato può trattenere, l’acqua continuerà a drenare dal contenitore. Quando, terminata l’irrigazione, la forza di gravità che spinge l’acqua verso il basso viene esattamente bilanciata dalla risalita capillare del substrato, l’acqua smetterà di gocciolare e il substrato avrà raggiunto la capacità di contenitore, corrispondente alla capacità massima di acqua che il substrato può trattenere nel vaso. Poiché la risalita capillare è determinata dalla dimensione dei pori e quindi dalla dimensione e forma delle particelle, queste caratteristiche hanno un profondo effetto sia sulla quantità totale che sulla distribuzione dell’acqua e dell’aria nel substrato di coltivazione.

 

MyGrass Blog rapporti acqua/aria/substrato

Rapporti acqua/aria/substrato

 

Alla capacità di contenitore c’è una zona sul fondo del vaso, equivalente all’altezza della risalita capillare, nella quale i pori sono saturi d’acqua. In substrati a granulometria grossolana la zona di saturazione è piuttosto sottile, mentre in substrati molto fini la zona di saturazione può raggiungere uno spessore notevole (5a), l’altezza del vaso non influenza l’altezza della zona di saturazione (5b), però ad altezze diverse del contenitore corrispondono quantità diverse della zona di substrato drenata al di sopra della fascia di risalita capillare.

 

In questo senso substrati a granulometria fine sono più adatti per vasi alti, mentre con vasi bassi si rischiano pericoli di eccessi di umidità.

 

Infatti, poiché le radici hanno bisogno sia di ossigeno che di acqua, una zona di saturazione troppo ampia può causare gravi danni fino alla morte dell’apparato radicale. Si crede erroneamente che ponendo materiale grossolano sul fondo dei vasi il drenaggio venga migliorato: in realtà, poiché come visto lo spessore della zona di saturazione dipende solo dalla porosità del substrato, uno strato di materiale grossolano non solo non favorirà il drenaggio, ma al contrario determinerà in pratica una riduzione della profondità del contenitore pari al suo spessore (5c).

 

In conclusione: i rapporti aria/acqua nel sistema substrato/contenitore dipendono innanzitutto dalle caratteristiche idrologiche del substrato, a loro volta funzione soprattutto delle dimensioni delle particelle che lo costituiscono (al diminuire della granulometria la capacità di ritenzione idrica aumenta così come la risalita capillare), ma anche dalla dimensione (altezza) del contenitore al cui crescere corrisponde un aumento del volume del substrato in cui la macroporosità è occupata dall’aria. In generale quindi a parità di substrato, minore è l’altezza, maggiore è il rapporto acqua/aria e viceversa, come l’esempio classico della spugna.

 

Esempio della spugna

Esempio della spugna

 

Ipotizziamo che una spugna di 5x10x20cm (1000ml) abbia una porosità pari all’80% del volume e che quindi immersa in acqua possa contenere 800ml di liquido; appoggiata di piatto (h=5cm) su un piano, parte dell’acqua drena riducendo il volume occupato al 76% (760ml) a favore dell’aria 40ml (corrispondenti al 4%), ruotando la spugna in modo che il lato verticale sia quello di 10cm, si avrà un nuovo drenaggio di acqua che ora occupa il 65% del volume (650ml) mentre l’aria il 15% (150ml); se ora poniamo in verticale il lato da 20cm si avrà una nuova perdita d’ acqua che ora occuperà il 34% del volume (340ml) mentre l’aria sarà presente per il restante 46% (460cc): in tutti e tre i casi l’altezza della zona di saturazione alla base della spugna è rimasta invariata, come accade ad un medesimo substrato posto in vasi di differenti altezze dove il rapporto aria/acqua aumenta con il crescere dell’altezza del contenitore.

 

 

A cura del Dott. in Scienze Agrarie Alessandro Maggioni

 

L'HUMUS

 

Humus, humus di lombrico, acidi umici e acidi fulvici… stiamo parlando della stessa cosa o no?

 

Sempre di più si parla di ammendanti del terreno, in particolare di humus, il più conosciuto è quello di lombrico, ma si parla anche di acidi umici e acidi fulvici; vediamo di capire cosa sono, quali sono le loro proprietà e come si usano.

 

In realtà è difficile definire l’humus perché come si vede dall’immagine è una sostanza molto complessa e ancora oggi oggetto di studio.

 

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Struttura chimica dell'humus

 

 

In ogni caso l’humus è un componente chimico del terreno, omogeneo e di colore bruno e deriva dalla degradazione e rielaborazione della sostanza organica presente nel terreno e ne rappresenta la parte più attiva, sia a livello fisico che chimico.

 

Come si può vedere dall’immagine, l’humus è rappresentato dalla lettera A, è quindi un orizzonte superficiale costituito sia dalla componente minerale (le rocce da cui si è formato il suolo) che organica.

 

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Orizzonti pedologici

 

Quest’ultima deriva appunto dalla decomposizione sia del materiale vegetale che animale ad opera di microrganismi, vermi e altri piccoli animali del suolo. Non essendo troppo in profondità è un orizzonte che viene intensamente alterato e rimescolato da radici e pedofauna.

 

Ma quindi l’humus e la sostanza organica del suolo sono la stessa cosa?

 

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Componenti sostanza organica

 

La domanda è lecita ma come possiamo vedere dal grafico qua sopra, la sostanza organica è costituita in minima parte dai residui freschi (sia animali che vegetali) e dai microrganismi e piccoli animali del suolo. I due componenti principali della sostanza organica sono il materiale ancora in via di degradazione e il materiale che ormai è stato completamente degradato e rielaborato e che viene quindi definito stabile, che è appunto l’humus.

 

 

Sul nostro canale Youtube è disponibile un video molto completo che aiuta a capire meglio la natura di questo ammendante indispensabile. Corri a vederlo!

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Ma come si forma l’humus? Per capirlo dobbiamo sapere cosa succede normalmente alla sostanza organica nel terreno. Questa va incontro fondamentalmente a 2 processi:

 

1) Prima scomposizione determinata da animali di piccole dimensioni (invertebrati e piccoli vertebrati) che modificano le strutture complessa, come la cellulosa, in sostanze più semplici.

2) Poi vi è una riduzione da parte degli organismi decompositori (funghi e batteri) della materia organica in materia inorganica, che così può essere utilizzata dagli organismi autotrofi (le piante).

 

L’insieme di questi due processi è noto come mineralizzazione.

 

Ma quindi l’humus è sempre presente nel terreno?

 

Basta pensarci, i terreni non sono tutti uguali, pensiamo al giardino di casa, al campo agricolo, al parco oppure al bosco; quindi, nel terreno dove si forma l’humus il processo di mineralizzazione avviene più lentamente ed è in equilibrio con un altro processo biochimico noto appunto come processo di umificazione. In questo processo la materia organica, invece di essere convertita in materia inorganica è rielaborata in altra materia organica, più stabile. Questo processo avviene maggiormente negli strati superficiali del terreno ed è fortemente influenzato dai fattori ambientali: temperatura, umidità e pH.

 

È facile capire quindi, come l’humus non sia sempre presenti in tutti i terreni e non sia sempre uguale ma si differenzia appunto in base alle caratteristiche ambientali in cui si è formato, dai residui di partenza (vegetali e animali) e dalle interazioni biologiche dei differenti gruppi di organismi e microrganismi che coabitano nel suolo.

 

Per questi motivi, è difficile definire l’humus e identificarne nello specifico le caratteristiche.

 

Ma quindi come è stato possibile identificarlo?

 

È molto semplice, gli scienziati hanno utilizzato un metodo molto comune che è quello della solubilità, ovvero vedere cosa succede a differenti valori di pH. Normalmente si utilizza un estrattore alcalino (pH elevato) e si è notato che questo determina una precipitazione, ovvero una parte del nostro campione analizzato si separa e si ottiene quella che viene chiamata umina che risulta essere sempre insolubile sia in soluzione acida che alcalina, strettamente legata alla matrice minerale del terreno ed è la frazione più resistente a qualsiasi altro tipo di degradazione.

Rimane quindi quello che si chiama estratto alcalino composto da acidi umici ed acidi fulvici. Per separarli basta acidificare la soluzione e si nota che a pH <2 i due acidi si separano fisicamente. Questo è dovuto al loro peso molecolare, che può essere accumunato in qualche modo alla diversa grandezza delle molecole. Infatti, gli acidi fulvici sono molto piccoli rispetto agli acidi umici e acidificandosi si aggregano fra di loro formando dei fiocchi che precipitano. In soluzione rimangono quindi gli acidi fulvici.

 

Quindi, ricapitolando, l’humus è composto da umina, acidi umici ed acidi fulvici. L’umina, come dicevamo è molto poco reattiva e quindi poco utilizzata come ammendante, mentre gli acidi umici e fulvici, sono la parte nobile dell’humus, in grado di influenzare il sistema terreno/pianta svolgendo un’azione ammendante e di forte stimolazione dell’attività microbica del suolo.

 

Vediamo un po’ alcune delle proprietà benefiche dell’humus:

 

Influenza sulla fertilità del suolo

■ Fonte di energia: le sostante umiche sono ricche di carbonio che è la fonte primaria di energia per gli organismi benefici del suolo.

■ Migliora la capacità di ritenzione idrica: aiuta a creare una migliore struttura del suolo, ne evita il compattamento e l’acqua avrà una maggiore capacità di penetrare al suo interno e di essere trattenuta

■ Risanamento: grazie alle cariche elettriche sulla sua superficie è in grado di attrarre e inattivare i pesticidi e legare i metalli pesanti (mercurio, piombo e cadmio) rendendoli meno disponibili per essere assorbiti dalle piante.

■ Neutralizza il pH: tende a portare il pH intorno alla neutralità (7) in modo che molti microelementi non disponibili a pH troppo estremi diventino nuovamente disponibili per le piante.

■ Proprietà isolanti: tende a stabilizzare la temperatura del suolo, soprattutto durante rapidi cambiamenti climatici (ondate di freddo o di calore), rallentando conseguentemente il tasso di evaporazione dell’acqua.

 

Influenza sulla crescita e sviluppo della pianta

■ Aumenta l’efficienza dei fertilizzanti (NPK Ca Mg): perché ne impedisce la lisciviazione e conseguente risparmio di prodotti.

■ Migliora la germinazione: semi trattati con soluzioni contenenti acidi umici e fulvici presentano una maggiore germinabilità.

■ Migliora l’apparato radicale: miscele di acidi umici e fulvici, soprattutto in basse concentrazioni, permettano di avere radici più pesanti dal 20 al 50%.

■ Fertilizzante fogliare: è stato anche dimostrato che i concimi fogliari contenenti NPK e altri microelementi insieme agli acidi umici e fulvici siano tra 100-500% più efficienti rispetto alle applicazioni di fertilizzanti simili.

■ Migliora la traslocazione dei nutrimenti: gli acidi umici e fulvici hanno effetti sulle membrane cellulari. Infatti gli elementi minerali si spostano all’interno della pianta attraversando queste membrane, gli acidi umici e fulvici ne facilitano il passaggio, con conseguente aumento di trasporto dei nutrienti i verso luoghi con maggiore necessità metabolica che altro non sono che gli organi in accrescimento: giovani foglie, fiori e frutti.

■ Aumento della clorofilla: quando gli acidi umici e fulvici sono applicati alle foglie il contenuto in clorofilla aumenta, quindi più clorofilla, più fotosintesi e di conseguenza una pianta più produttiva.

 

Adesso dopo questa panoramica sull’humus e la sua composizione è facile comprendere cosa sia l’humus di lombrico: infatti altro non è che humus prodotto principalmente dalla digestione ad opera dei lombrichi (Eisenia fetida) e per questo viene chiamato vermicompost. Ma per chi lo produce è anche importante la fonte primaria dei residui di partenza. Si predilige il letame maturo, stagionato almeno 6 mesi, di origine equina o bovina. In questo modo è possibile ottenere un humus di primissima qualità, molto ricco di nutrienti prontamente disponibili per le nostre piante.

In commercio quindi troveremo sia prodotti liquidi, da miscelare alla nostra acqua d’irrigazione di acidi umici e fulvici ma anche prodotti solidi, come humus di lombrico, che sarà possibile utilizzare come ammendante quando prepariamo i nostri vasi o stiamo preparando il terreno per la semina o per mettere a dimora nuove piantine. Se abbiamo già le piante nel nostro giardino, nessun problema, sarà sufficiente smuovere i primi 10-15cm di suolo al massimo, incorporare l’humus di lombrico e fare seguire da un’innaffiatura abbondante.

 

Con l’humus di lombrico è possibile realizzare il compost tea. Basta inserire l’humus in un contenitore a maglia molto fine, metterlo a mollo nell’acqua e accendere l’aeratore per tenere sempre in movimento la soluzione per 24 ore. Togliere la schiuma che si forma in superficie e utilizzare il thè come acqua d’irrigazione o per un’applicazione fogliare.

 

Per concludere, un piccolo approfondimento più tecnico che può interessare soprattutto i produttori di canapa legale.

 

Infatti, abbiamo visto tutti i vantaggi apportati dalle sostanze umiche e ci sono tantissimi studi che li confermano e quindi li consideriamo più che validi, però è stato dato un po’ per scontato che influenzassero positivamente anche i metaboliti secondari (ovvero i principi attivi) delle piante medicinali ma per quanto riguarda la canapa non c’erano studi a riguardo.

 

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Lo studio dell'Università di Gerusalemme citato nel testo

 

Qualche anno fa però, la facoltà di agricoltura dell’Università di Gerusalemme (ricordiamo che Israele è uno dei più grandi produttori di cannabis terapeutica) ha proprio testato l’influenza dell’acido umico sulla produzione dei metaboliti secondari nella cannabis ottenendo il contrario di quello che speravano: ovvero i livelli di CBG, CBD e THC si sono abbassati anche del 30% ma non in tutta la piante ma solo nella parte apicale, che lo ricordiamo, è quella con i più alti livelli di principi attivi. Questo può comunque essere interessante per i produttori di CBD perché permette di avere una pianta con valori di CBD e THC più omogenei e può essere utile a fini commerciali per chi deve distribuire il proprio prodotto.

 

Gli stessi ricercatori dicono chiaramente che gli effetti degli acidi umici meritano ulteriori approfondimenti e successivi studi, perché un’altra cosa che è stato notata, è che aumentano i livelli di terpeni, e quindi è possibile avere delle infiorescenze con delle caratteristiche organolettiche superiori.

 

 

A cura del Dott. in Scienze Agrarie Alessandro Maggioni

 

 

L'ALGA DI KELP

 

Si trovano sempre più prodotti a base di alghe ma spesso ci chiedete proprio l’alga di Kelp, ma cos’ha di così speciale quest’alga?

 

In realtà con il termine Kelp ci si riferisce ad un gruppo di alghe in particolare, che comprende circa un centinaio di specie che sono spesso conosciute col nome comune di "laminarie" oppure con il termine inglese Kelp.

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Alga di Kelp

 

Quindi in realtà il termine Kelp è praticamente un sinonimo di alga e nello specifico si riferisce a queste alghe brune, che crescono lungo le sponde degli oceani e sono davvero molto grandi! Per dare un’idea, la più grande in assoluto, la Macrocystis pyrifera può raggiungere i 45 metri di lunghezza! Riescono poi a creare dei veri e propri ecosistemi tanto che si parla di foreste di Kelp.

 

Puoi saperne di più sulle alghe di Kelp anche grazie al nostro canale YouTube!

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Queste alghe ci possono sembrare così strane ma in realtà, le conosciamo tutti benissimo: ne fanno parte, ad esempio l’alga kombu e l’alga wakame entrambe utilizzate nella preparazione di piatti tipici della cucina orientale. L’utilizzo che a noi più interessa di queste alghe è proprio quello della nutrizione delle piante. Però a parte l’apporto dei soliti nutrienti NPK la cosa che le rende così utilizzate è proprio la loro composizione.

 

Sono infatti molto ricche di aminoacidi, vitamine, citochinine, auxine e acido abscissico (questi tre sono appunto degli ormoni o meglio fitormoni visto che sono specifici dei vegetali) che si comportano come promotori dello sviluppo della pianta.

 

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Benefici dell'alga di Kelp

 

Questo cosa vuol dire? Semplice, si avrà una migliore crescita delle radici e dei germogli. Inoltre, influenzano il tempo di fioritura (attenzione non accorciano la fioritura, ma siccome per iniziare la fase di fioritura le piante hanno bisogno di un equilibrio ormonale corretto queste alghe possono favorirlo), poi aumentano il contenuto di clorofilla e come sappiamo più clorofilla è uguale a più fotosintesi e maggiore produttività.

 

Come se già tutto questo non bastasse, le alghe marine hanno anche un'attività diretta nella protezione delle piante contro i patogeni, perché promuovono la produzione di molecole in grado di indurre resistenza nelle piante; che detto in parole semplici vuol dire far produrre alla pianta delle molecole che lavorano in maniera simile agli anticorpi ovvero permettono alla pianta di alzare le sue difese rapidamente quando è sotto attacco.

 

Inoltre, è stato riportato che l'applicazione di estratti di alghe migliora la tolleranza delle colture a condizioni ambientali e del suolo sfavorevoli come stress termico e siccità. Quindi insomma, sono dei veri e propri stimolatori per le nostre piante.

 

Le alghe più studiate ed utilizzate in agricoltura sono fondamentalmente due:

 

■ L'Ascophyllum nodosum è un'alga che prolifera sulle coste dell'oceano Atlantico conosciuta anche come "Alga Norvegese" per la sua enorme diffusione in quest'area. È inoltre presente sulle coste dell'Europa nord-occidentale, nell'Est della Groenlandia e sulle coste orientali del Nord America.

■ L'Ecklonia maxima è chiamata anche bambù marino, è una specie di alga originaria degli oceani meridionali. Si trova tipicamente lungo la costa atlantica meridionale dell'Africa, dall'estremo sud del Sud Africa al nord della Namibia.

 

Normalmente, in commercio, si trovano degli estratti di queste alghe sia solidi che liquidi che si possono miscelare al terreno o nell’acqua d’irrigazione oppure somministrare per via fogliare.

 

Quindi, le alghe di Kelp, sono un ottimo prodotto naturale per le nostre piante che possiamo somministrare con regolarità, perché oltre ad apportare nutrienti svolgono una vera e proprio stimolazione sulle nostre piante, per piante più vigorose e abbondanti fioriture.

 

A cura del Dott. in Scienze Agrarie Alessandro Maggioni

 

CHE COS'È IL GUANO

 

Il guano è formato dall’accumularsi delle deiezioni di diversi animali come uccelli marini e i pipistrelli. Insieme alle deiezioni ci sono anche residui di gusci d’uovo, le carcasse di animali e il materiale roccioso su cui si deposita.

 

I diversi tipi di guano sono classificati in base all’età (ovviamente ci sono quelli freschi e quelli depositati in epoche passate), alle specie animali che lo producono (uccelli marini, pipistrelli) e alla composizione chimica. Infatti, si distinguono due tipi di guano: quelli ricchi in azoto e quelli ricchi in fosforo.

 

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Habitat uccelli marini

 

Questo dipende sia dalle specie differenti di animali che lo producono ma anche all’interno della stessa specie, dalla differente dieta e dai diversi habitat su cui si deposita.

 

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Habitat pipistrelli

 

Ad esempio, la composizione del guano di pipistrello varia in base alle diete. Ci sono infatti pipistrelli insettivori, frugivori (frutta e bacche) e sanguivori. Uno studio ha evidenziato che i tre non differivano significativamente nel contenuto di materia organica ma i sanguivori e gli insettivori avevano un più alto contenuto di azoto rispetto ai frugivori che avevano, invece, un più alto contenuto di fosforo.

 

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Differenze data dalla dieta

 

Il vostro fidato "Doc" vi parla del guano e dei suoi vantaggi sul nostro canale Youtube, non perdetevelo!

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Per queste caratteristiche, il guano è un fertilizzante organico altamente efficace grazie al suo contenuto elevato di azoto, fosforo, potassio e altri elementi essenziali per la crescita delle piante, ma ha anche altre proprietà:

 

■ Miglioramento del suolo: è un ammendante per il terreno, aiuta a rendere più leggeri i terreni densi, migliorandone il drenaggio e grazie all’apporto di sostanza organica umificata, migliora la struttura dei terreni sciolti. Inoltre, il guano contiene numerosi elementi chelati, restando persistente molto più a lungo dei fertilizzanti inorganici che vengono lavati via dopo un solo giorno di pioggia.

■ Microrganismi: è ricco di microrganismi, che sono i responsabili della degradazione della sostanza organica nelle caverne dove il guano si deposita, che anche nel suolo, mineralizzano altri componenti del terreno trasformandoli in sostanze nutritive per le piante.

■ Fungicida e insetticida: sempre grazie all’elevata presenza di microrganismi ha anche delle proprietà fungicide. Questi microrganismi, presenti all’interno dell’intestino dei loro ospiti, sono in grado di degradare la chitina di cui questi insetti sono composti. I funghi sono anch’essi composti in parte da chitina, quindi gli enzimi prodotti dai microrganismi presenti nel guano riescono a degradare la parete cellulare dei funghi inattivandoli, esercitando anche un’azione abbattente nei confronti dei nematodi.

 

Il guano normalmente si presenta sotto forma di polvere o di pellet e può essere miscelato direttamente nel terreno oppure applicato in top dressing, ovvero in superficie intorno ai fusti delle piante e facendo seguire il tutto da un’abbondante innaffiatura.

 

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Come si presenta il guano

 

Compost Tea: è anche possibile preparare un thè con guano da nebulizzare sulle piante oppure anche come soluzione nutritiva. Per farlo, raccogliere circa 300 grammi di guano in una garza filtrante e immergerlo in 4 litri di acqua per almeno tre giorni, quindi usare il thè ottenuto per fertilizzare le piante.

 

Insomma, ci sono veramente tanti tipi diversi di guano, ma è importante acquistare quelli raccolti in modo sostenibile, sia nei confronti degli animali che lo producono che del loro habitat.

 

A cura del Dott. in Scienze Agrarie Alessandro Maggioni

 

MISURARE PH ED EC COL METODO POUR THRU

 

 

Se vi siete mai chiesti quali siano il pH e l’EC del vostro substrato nel corso di una coltivazione, questo è l’articolo che fa per voi.

 

Prima di tutto ricordiamo che ci sono diversi metodi per misurare il pH e l’EC del substrato. Ci sono degli strumenti dedicati, di solito costosi, oppure si può prelevare una parte del terreno, diluirla in acqua e filtrarla. Metodo affidabile ma non proprio semplice. In questo video vi faremo vedere il metodo Pour Through (detto anche Pour Thru), che è molto semplice e anche abbastanza veloce e affidabile tanto che il protocollo è disponibile sul sito della Cornell University e Purdue University.

 

 

Puoi approfondire questo semplice e economico metodo di misurazione dei parametri pH e EC del substrato anche guardando il video dedicato sul canale YouTube di MyGrass.

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È importante conoscere i parametri di EC e pH dei substrati durante il ciclo di coltivazione, per stimare se vengono forniti abbastanza sali fertilizzanti e per determinare se i nutrienti presenti nel terreno sono in una forma facilmente disponibile per essere assorbiti dalle radici. I valori forniscono indizi sulle prestazioni di una coltura prima che compaiano sintomi di carenza o tossicità.

 

Ricordiamo che la conducibilità elettrica (EC) misura, attraverso il passaggio della corrente elettrica in una soluzione, i sali totali disciolti. Maggiore è l’EC, più facile è per la corrente elettrica passare attraverso la soluzione. Non tutti i sali sono ovviamente fertilizzanti, quindi questa misurazione non fornisce dettagli sul tipo o sulla quantità di ciascun sale presente.

Se però l’EC è basso significa che le piante non stanno ricevendo abbastanza fertilizzanti e possiamo quindi aumentarne la dose, se invece è troppo alta significa che ne abbiamo somministrati troppi.

 

Questo può essere dovuto a varie cause:

■ La lisciviazione durante l'irrigazione è insufficiente.

■ La quantità di fertilizzante applicata è maggiore di quanto è richiesto dalla pianta.

■ L'acqua di irrigazione contiene un'elevata quantità di elementi disciolti.

 

Bisogna cercare di individuare una possibile causa e sistemarla per evitare lo stesso errore nel ciclo di coltivazione successivo.

 

Il pH invece influisce sulla capacità dei nutrienti di dissolversi in acqua (solubilità) ed è molto importante perché le radici delle piante possono assorbire solo gli elementi che sono effettivamente disciolti in soluzione. Come riferimento si può tenere presente un pH compreso tra 5,5 e 6,5, dentro questo range le piante riusciranno ad assorbire i vari nutrienti minerali a livelli adeguati.

 

Durante la coltivazione il pH del substrato tenderà a cambiare e i fattori che maggiormente ne influenzano il cambiamento sono quattro:

■ Le componenti iniziali e gli ammendanti presenti nel substrato.

■ L'alcalinità dell'acqua di irrigazione.

■ Il fertilizzante.

■ Le specie coltivate.

 

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Solubilità dei nutrienti nei substrati in vaso

 

Ovviamente durante una coltivazione la specie coltivata o il substrato non si possono cambiare, ma si possono adeguare le innaffiature e le concimazioni.

 

 

Quindi cominciamo e vediamo cosa ci serve per il metodo Pour Thru

■ Una pianta in vaso

■ Acqua

■ Acqua distillata

■ Un contenitore graduato di almeno 50ml

■ Misuratori per il pH e l’EC.

 

Passaggi per il metodo Pour Thru

1) Bagnare il vaso a saturazione, in modo che dal fondo del vaso esca circa il 10% d’acqua di irrigazione.

2) Dopo che il contenitore si è svuotato per un'ora, posizionare un sottovaso.

3) Versare abbastanza acqua distillata nel vaso per far uscire 50 ml di percolato nel sottovaso.

4) Raccogliere il percolato per i test di pH e EC.

5) Calibrare i misuratori di pH e EC.

6) Misurare il pH e l'EC dei campioni

 

Iniziamo innaffiando la pianta a saturazione, cioè fino a fare scolare l’acqua nel sottovaso.

Se fertilizziamo frequentemente possiamo dare la soluzione abituale, se invece fertilizziamo saltuariamente sarà sufficiente somministrare dell’acqua, dopodiché aspettare dai 30 minuti ad 1 ora. Distribuire acqua distillata fino ad ottenere 50 millilitri di percolato (l’acqua che esce dal vaso).

 

Per un vaso da 9 litri ci vogliono circa 260-270 millilitri.

Ottenuto il percolato lo raccogliamo e siamo pronti per misurarne il pH e l’EC.

 

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Strumenti di calibrazione e misurazione

 

Adesso siamo certi che molti di voi utilizzeranno questo metodo quando avranno dei problemi visibili sulle piante, ma il consiglio è di utilizzarlo periodicamente (una volta la settimana) e di prendere nota dei valori che otterrete per avere un andamento dei parametri delle vostre coltivazioni, così che potrete correggere le irrigazioni e le fertilizzazioni nei cicli successivi per avvicinarvi il più possibile alle reali richieste nutrizionali delle vostre piante ottenendo così delle piante sane e produttive.

 

 

Online è possibile trovare dei valori di riferimento per tantissime specie coltivate in modo da correggere i valori misurati in relazione ai parametri ottimali delle nostre piante.

 

A cura del Dott. in Scienze Agrarie Alessandro Maggioni

 

COME COMBATTERE LA MUFFA GRIGIA O BOTRITE

 

Muffa grigia o botrite | Famiglia: Sclerotiniaceae

 

FATTORI PREDISPONENTI

Il fungo portatore della Botrite colpisce tantissime tipologie di vegetali, infettando indistintamente frutti, fiori, piante ornamentali e piante da ortaggi. Le principali cause della formazione di questo agente patogeno nelle piante è prima di tutto una condizione climatica favorevole: la Botrytis cinerea, questo il nome del fungo portatore della patologia, è avvantaggiata in ambienti particolarmente umidi e freschi. Un altra causa non naturale, ma realizzata dall’intervento umano, è una sconsiderata dose d’acqua. Innaffiare oltre il necessario le piante ha come conseguenza che l’acqua non assorbita dal terreno ristagni e diventi l’habitat ideale per la formazione di funghi o infezioni all’interno del substrato di coltivazione.

 

 

Botrite MyGrass Botrite MyGrass

 

COME RICONOSCERLA

La Botrite viene anche chiamata muffa grigia, in quanto i sintomi che compaiono sulla struttura della pianta dopo l’attacco dell’agente patogeno consistono di macchie grigie, talvolta molto scure quasi tendenti al nero, sulle foglie e sui germogli della pianta. Successivamente vengono attaccate le parti meno giovani della struttura vegetale.

 

 

PRODOTTO CONSIGLIATO

■ AGROBACTERIAS AMANITHA (consentito in agricoltura biologica)

 

 

A cura del Dott. in Scienze Agrarie Alessandro Maggioni

 

IL MARCIUME DEL COLLETTO

 

FATTORI PREDISPONENTI

Il fattore predisponente allo sviluppo di questo fungo è la forte umidità, quindi i terreni pesanti e scarsamente drenanti sono quelli in cui è più possibile che si presenti la malattia. I terreni argillosi o limosi permettono una conservazione dell’inoculo più duratura rispetto ai terreni sabbiosi, in quanto in questi ultimi i propaguli vengono facilmente dilavati e portati in profondità dall’acqua.

 

In genere il pH è un fattore importante per la repressività poiché terreni acidi inibiscono lo sviluppo del patogeno.

 

La penetrazione nell’ospite avviene a temperature comprese tra 10 e 30 °C; in seguito la temperatura ottimale per lo sviluppo all’interno dell’ospite è 21 °C. In genere questi primi attacchi non sono preoccupanti, ma se si susseguono condizioni di elevata umidità relativa e temperatura tra 10 e 24 °C le infezioni possono propagarsi molto rapidamente. Il periodo di incubazione varia da 2 a 6 giorni, a seconda delle condizioni ambientali e della sensibilità della cutivar.

 

 

Marciume del colletto MyGrass

 

 

COME RICONOSCERLO

I sintomi si manifestano su tutti gli organi della pianta e possono portare alla perdita completa della produzione. Sulle foglie, inizialmente compaiono delle aree decolorate che tendono ad inscurire assumendo una colorazione prima verde scuro e poi brunastra. In corrispondenza di queste macchie, in condizioni termoigrometriche ideali, nella pagina inferiore può comparire una muffetta biancastra costituita dagli sporangiofori del patogeno. Le macchie possono ingrandirsi, confluire e portare al disseccamento dell’intero lembo fogliare. Sui fusti compaiono macchie irregolari, con perdita di turgore e successiva rottura del fusto.

 

 

PRODOTTO CONSIGLIATO

■ AGROBACTERIAS MUSKARIA (consentito in agricoltura biologica)

 

 

A cura del Dott. in Scienze Agrarie Alessandro Maggioni

 

COME ELIMINARE LA FUMAGGINE RIMEDI E CONSIGLI

 

Fumaggine | Famiglia: Capnodiaceae

 

FATTORI PREDISPONENTI

Le principali cause di formazione della fumaggine sono una scarsa aerazione, la presenza della melata e un grado d’umidità abbastanza elevato. Se l’attacco avviene quando le piante sono in fiore o in frutto si assiste ad una diminuzione dell’attività produttiva. In più le piante che presentano questa malattia fungina sono soggette con facilità ad altri attacchi parassitari.

 

 

Fumaggine MyGrass Fumaggine MyGrass

 

COME RICONOSCERLA

La fumaggine è una malattia fungina causata da funghi saprofiti che non attaccano la pianta ma si nutrono di una sostanza zuccherina, la melata, normalmente prodotta dai più comuni parassiti. E’ molto semplice riconoscere gli attacchi di fumaggine perché sono caratterizzati da uno strato polveroso, molto simile alla fuliggine, depositato sul fogliame e sui germogli degli esemplari colpiti. La conseguenza più evidente di questa malattia è l’indebolimento della pianta, causato in particolare perché questo strato scuro di polvere impedisce il normale apporto di luce solare e altre funzioni vitali, come la respirazione e la traspirazione fogliare.

 

 

PRODOTTO CONSIGLIATO

■ AGROBACTERIAS MUSKARIA (consentito in agricoltura biologica)

 

 

A cura del Dott. in Scienze Agrarie Alessandro Maggioni

 

 

MUFFA BIANCA APPICCICOSA SULLE PIANTE: COME ELIMINARE L'OIDIO

 

Oidio o muffa bianca | Famiglia: Erysiphaceae

 

FATTORI PREDISPONENTI

La propagazione dell’oidio avviene prevalentemente attraverso le conidiospore e quindi con la riproduzione asessuata. Le condizioni ambientali favorevoli alla moltiplicazione sono le temperature moderate, con optimum a 20-22 °C, minimi termici a 3-4 °C e massimi a 32-34 °C e, secondo le specie, una moderata umidità relativa. I mal bianchi si sviluppano perciò generalmente in primavera e all’inizio dell’estate, soprattutto in relazione all’intensa attività vegetativa delle piante ospiti. La diffusione delle spore è favorita dal vento, mentre le piogge abbondanti hanno un effetto contrastante in quanto provocano il dilavamento dei miceli dalle foglie.

 

 

Oidio MyGrass Oidio MyGrass Oidio MyGrass

 

COME RICONOSCERLO

L’oidio può infettare tutti gli organi verdi delle piante causando i danni maggiori sulle infiorescenze. I primi sintomi visibili sulle foglie consistono in piccole macchie giallastre traslucide che, col tempo, possono interessare totalmente o in parte la superficie fogliare, impedendone lo sviluppo e causando increspature e tacche necrotiche brunastre; in corrispondenza dei sintomi la foglia viene ricoperta dal caratteristico micelio fungino di colore bianco-grigiastro. Il micelio può ricoprire totalmente il germoglio che assume una colorazione biancastra con il lembo fogliare ripiegato verso l’alto e viene detto “bandiera”.

 

 

PRODOTTO CONSIGLIATO

■ AGROBACTERIAS AMANITHA (consentito in agricoltura biologica)

 

 

A cura del Dott. in Scienze Agrarie Alessandro Maggioni

 

 

LA RACCOLTA

Portare a termine il raccolto è motivo di tranquillità per tutti i tipi di coltivatori, e quelli di cannabis non fanno eccezione. Infatti, la possibilità di perdere parte o addirittura tutto il raccolto è un rischio che accompagna i grower sin dal momento della semina.

 

Sono numerosi i pericoli che minacciano i semi di cannabis nella fase finale del loro ciclo vitale. L'eccesso di umidità, spesso dovuto a un'irrigazione troppo abbondante, può portare alla comparsa di funghi (botrire, peronospora, oidio), soprattutto nel caso delle piante poco resistenti a questi patogeni, mentre l'inquinamento luminoso, un fenomeno poco conosciuto tra i coltivatori ma comunque molto dannoso per la cannabis, può interrompere o addirittura impedire la fioritura.

 

A ciò si aggiunge la presenza di raccoglitori di funghi, cacciatori e persone malintenzionate che non si fanno scrupoli ad appropriarsi del lavoro altrui alla minima occasione.

 

Misure preventive consigliate prima del raccolto

I coltivatori esperti sanno bene quanto possa essere delicata la fase che precede il raccolto, un periodo nel quale possono convergere una serie di fattori potenzialmente fatali per la fase finale del ciclo vitale delle piante e che bisogna quindi assolutamente evitare.

 

 

Per non perdere la battaglia contro queste malattie, è importante seguire alcuni semplici consigli:

 

Applica 1 ml di stimolatore di radici una volta a settimana per rafforzare il sistema immunitario delle piante, addirittura durante le ultime settimane del ciclo.

 

Annaffia con moderazione per evitare che all'aumento dell'umidità dell'aria caratteristico della stagione autunnale si aggiunga un eccesso di umidità nel substrato.

 

Un altro trucco utile è quello di effettuare la raccolta in modo graduale, lavorando più volte sulla stessa pianta man mano che maturano i fiori. Se uno o più esemplari presentano fiori densi e compatti in cima, conviene quindi raccoglierli subito anche se le infiorescenze circostanti non sono ancora completamente mature. Procedendo in questa maniera, proteggerai almeno parte del raccolto da rischi evitabili.

 

La raccolta scaglionata purtroppo si adatta meno bene alla coltivazione in guerrilla. Per motivi di sicurezza, quando si coltiva in mezzo alla natura, la cosa migliore è scegliere il momento più opportuno e raccogliere in una volta sola.

 

I problemi di umidità eccessiva nelle piante sono strettamente legati al controllo del VPD (vapor pressure deficit), un valore non sempre facile da gestire.

 

L'VPD è la differenza tra l'umidità presente nell'aria e l'umidità totale che l'aria è in grado di contenere quando raggiunge il punto di saturazione, momento in cui l'umidità si condensa e si formano particelle d'acqua sulle foglie.

 

GLI ASPIRATORI ELICOIDALI

 

Perché gli aspiratori elicoidali sono perfetti per la coltivazione indoor: funzionamento e caratteristiche Se coltivi le piante in una grow box o in una grow room, sai quanto è importante avere una buona ventilazione. In questo articolo ti spieghiamo come gli aspiratori elicoidali ti aiutano a creare un ambiente ideale per le tue piante, quali sono i loro punti di forza e come li puoi usare insieme ai filtri ai carboni attivi.

 

Che cosa sono gli aspiratori elicoidali Gli aspiratori elicoidali sono dispositivi cilindrici che hanno una ventola a forma di elica al loro interno. Questa ventola crea un flusso d’aria a spirale che permette di rinnovare l’aria nella grow box o nella grow room. Gli aspiratori elicoidali sono molto adatti per la coltivazione indoor, perché hanno diversi benefici, come:

 

Rinnovano l’aria in modo efficace. Gli aspiratori elicoidali sono capaci di muovere grandi quantità d’aria a bassa pressione. Così facendo, riescono a eliminare l’aria calda e inquinata e a introdurre aria fresca e ossigenata, che favorisce la fotosintesi e la crescita delle piante. In più, impediscono che l’aria si stagni e che si formino muffe e funghi, che possono rovinare le colture.

 

Sono silenziosi ed efficienti. Gli aspiratori elicoidali hanno un motore potente ma silenzioso, che non fa rumore e non stressa le piante. Inoltre, consumano poco e durano a lungo, offrendo un buon rapporto qualità-prezzo.

 

Come installare e regolare gli aspiratori elicoidali Gli aspiratori elicoidali si collegano facilmente alle tubazioni di aspirazione, grazie alla loro forma cilindrica. Inoltre, alcuni modelli hanno uno switch o una centralina, che ti permettono di cambiare la velocità e la portata d’aria a seconda delle necessità delle piante e del clima.

 

Come abbinare gli aspiratori elicoidali ai filtri ai carboni attivi I filtri ai carboni attivi sono dispositivi che rimuovono gli odori e le sostanze nocive dall’aria, rendendo la coltivazione indoor più discreta e sicura. Gli aspiratori elicoidali possono essere usati insieme ai filtri ai carboni attivi, senza perdere efficacia e senza soffrire la sotto-pressione.

 Se volete saperne di più su questi aspiratori, potete consultare i seguenti siti web: MYGRASS Coltivazione Indoor, Tipologia di aspiratori o estrattori aria, Karkadè, Idroponica e ServoVendi.

 

FERTILIZZANTI PLAGRON

Plagron è un marchio di eccellenza nel campo della coltivazione indoor. Questa pratica consiste nel creare le condizioni ideali per far crescere le piante, fiori e ortaggi al chiuso, senza dipendere dal clima esterno. Per avere i migliori risultati, però, non basta avere un buon impianto e una buona luce: bisogna anche scegliere i prodotti giusti per alimentare e difendere le piante.

 

Plagron è un’azienda olandese che produce substrati e fertilizzanti di alta qualità, sia biologici che minerali. Plagron ha una lunga esperienza nel settore della coltivazione indoor e idroponica, e offre una vasta gamma di prodotti adatti a tutti i tipi di piante e di metodi di coltivazione.

 

I prodotti Plagron sono composti da materie prime di prima qualità, che oltre a alimentare le piante, le proteggono anche da insetti e malattie, grazie a una composizione equilibrata dei migliori ingredienti naturali. In questo modo, si evita l’uso di pesticidi chimici, che potrebbero danneggiare la salute delle piante e degli esseri umani.

 

Plagron ha una linea di nutrimenti per indoor e outdoor, che può essere somministrata a tutti i tipi di piante, facendole crescere sane e rapide. Inoltre, ha una linea di terricci, più o meno fertilizzati, che forniscono alle piante un substrato ideale per lo sviluppo delle radici e dei fiori. I terricci Plagron sono ricchi di torbe, guano, perlite, cocco e altri elementi naturali, che garantiscono una buona aerazione, una buona ritenzione idrica e un buon drenaggio.

 

Plagron mette a disposizione dei coltivatori indoor una serie di fertilizzanti e terricci facili da usare, che assicurano il massimo della resa. Tutti i coltivatori, sia principianti che esperti, usano Plagron da anni, perché è adatto al 100% a coltivazioni indoor, idroponica e assicura una resa eccellente. I prodotti della linea Plagron sono conformi alle regole di produzione e alle direttive CE n. 889/2008 e 2003/20031.

 

Tra i prodotti più venduti e apprezzati di Plagron, ci sono:

Alga Bloom: un fertilizzante biologico per la fase di fioritura, a base di alghe marine, che stimola la formazione di fiori e frutti, aumentando il sapore e il profumo2.

PK 13-14: un fertilizzante minerale per la fase finale di fioritura, che fornisce alle piante un apporto extra di fosforo e potassio, per incrementare la produzione e la qualità dei fiori3.

Vita Race: un fertilizzante biologico per la fase di crescita, a base di ferro, che favorisce la formazione di clorofilla e la fotosintesi, rendendo le piante più verdi e più forti. Terra Bloom: un fertilizzante minerale per la fase di fioritura, adatto a tutti i tipi di terricci, che assicura una nutrizione equilibrata e completa alle piante.

Terra Grow: un fertilizzante minerale per la fase di crescita, adatto a tutti i tipi di terricci, che stimola lo sviluppo delle radici e delle foglie.

Pure Zym: un fertilizzante biologico a base di enzimi, che migliora la struttura del substrato, aumenta la resistenza delle piante e accelera l’assorbimento dei nutrienti.

Alga Grow: un fertilizzante biologico per la fase di crescita, a base di alghe marine, che favorisce la formazione di nuove cellule e la produzione di ormoni vegetali.

Calmag PRO: un fertilizzante minerale che fornisce alle piante un apporto extra di calcio e magnesio, per prevenire le carenze e migliorare la qualità dei fiori.

Silic Rock: un fertilizzante minerale a base di silicio, che rinforza le pareti cellulari delle piante, aumentando la resistenza a stress, insetti e malattie.

Lemon Kick: un regolatore di pH organico, a base di acido citrico, che abbassa il pH dell’acqua di irrigazione, rendendola più adatta all’assorbimento dei nutrienti.

 

Plagron offre anche dei kit di fertilizzanti, che contengono tutto il necessario per una coltivazione indoor di successo. Ad esempio, il Starter Pack Terra, che contiene Terra Grow, Terra Bloom, Power Roots, Pure Zym e Green Sensation, o il Starter Pack Alga Bio, che contiene Alga Grow, Alga Bloom, Power Roots e Vita Race.

 

Se volete saperne di più sui prodotti Plagron, potete visitare il loro sito ufficiale, o consultare i siti dei rivenditori autorizzati, come MYGRASS . Inoltre, potete trovare delle utili tabelle di fertirrigazione, che vi indicano come e quando usare i prodotti Plagron, in base al tipo di coltivazione e al substrato scelto.

 

Plagron è il marchio di fiducia per la coltivazione indoor, che vi garantisce qualità, sicurezza e resa. Provate i prodotti Plagron e non ve ne pentirete!

 

 

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